Roma. Migliaia di persone chiedono verità per Stefano Cucchi
Davanti al Csm quindi numerose famiglie, giovani e non che con migliaia di fiaccole a simboleggiare una determinata richiesta: fare luce sui responsabili della morte di Stefano; non solo per lui ma anche per tutte le vittime dello Stato. Emblematico era infatti un altro striscione che richiamava alla memoria le molte altre persone uccise dalla violenza di Stato, ricordando le più recenti: Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Gabriele Sandri e Domenico Budroni. Durante l’iniziativa, numerosi sono stati gli interventi, attraverso i quali sono stati dati aggiornamenti, dal punto di vista giudiziario, sulla vicenda.
La famiglia Cucchi ha deciso infatti di effettuare un nuovo esposto contro la perizia medico-legale firmata dal professor Albarello. Ieri c’è stato un altro incontro tra l’avvocato della famiglia di Stefano e il procuratore capo di Roma -in sintonia con i due procuratori del caso Cucchi, Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy- in base al quale è stata annunciata l’apertura di un’indagine (senza indagati né ipotesi di reato) sul perito Paolo Albarello. L’ex direttore del dipartimento di medicina legale dell’università La Sapienza e consulente dei pm, rappresenta una figura chiave ai fini della sentenza di assoluzione. Sembrerebbe infatti che il medico in questione, abbia facilitato e legittimato la sentenza di assoluzione dopo aver redatto per i pm una falsa perizia sulla morte di Stefano Cucchi. Ad affermarlo, la stessa famiglia del giovane che non sembra intenzionata, ora meno che mai, a gettare la spugna bensì a proseguire il percorso che possa rendere un minimo di verità sull’ennesimo caso di morte per mano della polizia.
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