InfoAut
Immagine di copertina per il post

Walter, un “illuso” che ci ha provato e per questo è stato vivo

Rubo poche righe al nostro giornale per salutare un amico che non c’è più fisicamente, ma che in quelli che lo hanno vissuto resterà vivo per sempre. Spesso nelle pagine dei quotidiani vengono raccontate le vicende di quelli famosi. La loro vita, la loro morte che in gergo diventano “coccodrilli”.  Freddi, lontani.

Walter Moresco non era un illustre e sinceramente non credo che abbia mai avuto la pretesa o la voglia di esserlo. Lui faceva parte di quella schiera di persone che qualcuno – superficiale – definisce “illuse”. Di quelle persone che vorrebbero cambiare il mondo e il sistema che ci vuole omologati e servili.
La sua faccia era nota a chi ha scelto la strada per lottare e per respirare. C’era: che ci fosse una piazza da centomila persone o solo un pugno di sognatori.

L’ho conosciuto nel 1996 ed era uno di quelli che c’era già. C’è sempre stato: per il diritto alla casa, per quelli dei migranti o in prima fila per opporsi ad un’ingiustizia. E tante e tante volte ancora. Gramscianamente parlando non era un indifferente, ma al contrario un partigiano, perché aveva scelto da che parte stare.
Non credo abbia mai scritto un libro o una canzone, non era né un filosofo né un emerito tuttologo. Neppure un campione olimpico o un calciatore.

Come lui ce ne sono – per fortuna – ancora molti che cercano ogni giorno di dare dell’ossigeno a delle città che boccheggiano, grigie, tristi, che contrastano con quei colori accesi magari di un graffito.
Uno dei tanti insomma che mal digeriscono gli eroi, i miti e i petti pronti a raccogliere il proiettile del sacrificio. Uno che incontri nel tuo quartiere negli spazi liberati dalle grinfie degli speculatori. Dentro un bar o sul pullman. Antifascista, antirazzista, antisessista. Antiproibizionista. Amico.

Abitante di un villaggio globale che sa soffrire o riempirsi di rabbia anche per quello che accade a migliaia di chilometri di distanza. Pronto a difendere uno famiglia sotto sfratto o chi sta “peggio di noi”. Magari qualcuno che non ha mai letto Marx, ma che conosce lo sfruttamento sulla propria pelle.
Sapeva ascoltare, farti sorridere.

Se ne andato poche ore dopo l’arrivo del nuovo anno lasciando un vuoto nelle sorelle, nei fratelli e negli amici che oggi lo ricordano dentro le frasi di un social network o su di una pergamena fatta a muro, dove c’è spazio per scrivere con uno spray un semplice “ciao, buon viaggio”.

Vittorio Arrigoni, reporter e attivista ucciso a Gaza nel 2011, concludeva i suoi pezzi scrivendo “stay human”, “restiamo umani”.
Walter umano lo è stato. Lottando anche per quelli che pensano che basta avere un lavoro sicuro, il calduccio di una casa e un televisore per dimenticare il marcio che invade sempre più velocemente le metropoli. Lui invece, a differenza degli indifferenti,  ha fatto delle scelte diventando invisibile tra gli invisibili e a volte, come dice la strofa di una canzone,  si è coperto il volto per farsi vedere.

Ecco, ho rubato queste poche righe, senza chiedere volontariamente scusa ai nostri lettori, alla cronaca di Nuovasocietà che tante volte ha ricordato personaggi di un certo spessore – di quelli che hanno una biografia infinita – perché Walter Moresco per tanti, e anche per me, era speciale nell’essere semplicemente umano.
Per una volta non fa male a nessuno non dimenticare persone così.

Donne e uomini che quando vanno via ti fanno pensare che per molti è ancora importante non essere solo un numero su di un cartellino da timbrare. Asterischi e individui che non sono disposti a chinare la testa, anche se le mazzate fanno male.
E anche se le cose difficilmente cambieranno così rapidamente come vorremmo, e anche se le rivoluzioni oggi hanno altri nomi, bisogna continuare a crederci e provarci.

Perché se uno non ci prova almeno una volta nella vita, tanto vale non essere vissuti. Dunque Ciao Walter…tu hai vissuto!
Questo è poco ma sicuro.

da Nuova Società

I compagni e le compagne del Network Antagonista Torinese salutano Walter e si stringono ai compagni/e del Csoa Gabrio nel dolore della perdita di un compagno ed un amico che ha sempre scelto la lotta come strumento di affermazione della propria e dell’altrui libertà.

Pugni al cielo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

gabriotorinowalter moresco

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – III edizione

E quindi uscimmo a riveder le stelle Scommettere su altri mo(n)di possibili è l’ambizione del Festival Culturale Altri Mondi Altri Modi che anche quest’anno si terrà al centro sociale Askatasuna. Sentiamo la necessità di approfondire e conoscere le complessità del mondo in cui viviamo, dotarci di strumenti per conquistare la possibilità di una trasformazione radicale […]

Immagine di copertina per il post
Culture

A.C.A.B.: la Val Susa secondo Netflix vs la realtà che viviamo

In Val Susa abbiamo avuto modo di vedere A.C.A.B., la serie prodotta dalla multinazionale americana Netflix e uscita ieri. da notav.info Eravamo curiosi di osservare come una fiction di tale portata avrebbe trattato la nostra terra e la nostra lotta. Quello che abbiamo visto non ci ha colpiti: la Val Susa, in questo caso, è […]

Immagine di copertina per il post
Culture

We are not robots – Cambiamento tecnologico e conflittualità

«Dalla miniera a cielo aperto di Lützerath in Germania alla “Zone à defendre” di Notre Dame des Landes passando per la lotta no tav in Val di Susa, negli anni a noi più vicini la battaglia contro lo strapotere della tecno-industria non ha né la fabbrica come epicentro, né la classe operaia come protagonista.

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 3 – Dal “popolo” al popolo. Il proletariato come classe dirigente

Nel paragrafo “Il proletariato come classe dirigente” Lukács ripercorre tutto il lavoro compiuto da Lenin all’interno del movimento rivoluzionario dell’epoca per far emergere il proletariato come classe dirigente dentro la rivoluzione russa. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Sulla scia di quanto argomentato in precedenza, l’attualità della rivoluzione, Lenin combatte una battaglia teorica, politica e organizzativa […]

Immagine di copertina per il post
Culture

PAN – Un bandito a Torino

Banche, uffici postali, treni, portavalori e quant’altro. Nella sua lunga carriera, Pancrazio Chiruzzi, lucano di nascita ma torinese di adozione, non si è fatto mancare nulla.

Immagine di copertina per il post
Culture

Dario Paccino: dall’imbroglio ecologico.. alla crisi climatica

Recensione di Louis Perez, pubblicato su La Bottega Del Barbieri

«Oggi diciamo che “l’ecologia senza lotta di classe è giardinaggio” ma se questo è possibile lo si deve anche al lavoro di chi – come Dario Paccino – e come il gruppo che diede vita alla rivista Rosso Vivo aveva già letto presente e futuro».

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Culture

Aldo dice 8×5. L’innovazione non porta nuovi diritti

“Rage against the machine? Automazione, lavoro, resistenze”, il numero 65 di «Zapruder» è in distribuzione da qualche giorno.

Immagine di copertina per il post
Culture

Abolire il turismo

Indipendentemente da dove arriveremo, non è possibile che sia più facile immaginare la fine del capitalismo che la fine del turismo. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Miguel Gómez Garrido, Javier Correa Román e María Llinare Galustian (Escuela de las Periferias, La Villana de Vallekas) su El Salto il 21/11/2024 Spain […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 2 — Affinità elettive

Se decliniamo, infatti, il tema della alienazione dentro l’ambito coloniale avremo la netta sensazione di come le argomentazioni lukácsiane abbiano ben poco di datato, e ancor meno di erudito, ma colgano esattamente la questione essenziale di un’epoca. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Qui la prima parte Ciò apre qualcosa di più che un semplice ponte tra Lukács e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raggiunto l’accordo di cessate il fuoco a Gaza

L’ accordo tra la Resistenza palestinese e il governo israeliano è stato raggiunto e firmato da entrambe le parti, a darne l’annuncio è stato Trump che da oggi inizierà il suo mandato esecutivo come presidente statunitense.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti

Archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti della città, da Extinction Rebellion ai partecipanti al Climate Social Camp. La PM rigetta le accuse di imbrattamento, violenza privata, detenzione abusiva di armi, occupazione e manifestazione non preavvisata, decretando che i reati non sussistono. “Mentre si celebrano indisturbati i raduni neofascisti in tutto il paese, il governo e le questure d’Italia cercano di fermare chi chiede giustizia climatica e sociale”.

Immagine di copertina per il post
Formazione

13/12: PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE PER SEMPRE COINVOLTI

Pubblichiamo il comunicato dell’assemblea delle scuole sul corteo di venerdì 13 Dicembre: Oggi, per la terza volta in un mese, ci siamo ripresə le strade di Torino, unendo la lotta delle scuole superiori all’Intifada studentesca delle università.Siamo scesə in piazza in occasione di uno sciopero incentrato sul boicottaggio accademico.Passando per Città Metropolitana abbiamo denunciato la […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Patriarcato, classe e razza: una sola lotta

Il 25 novembre di quest’anno si inserisce in una cornice particolare: a poco più di un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, a pochi giorni dalle affermazioni del ministro Valditara e in un contesto di movimento in cui, anche in Italia, inizia a farsi strada con determinazione il discorso decoloniale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.