Carcere 2024 da incubo per i detenuti in Italia.
Report di Antigone su suicidi, sovraffollamento, violazione dei diritti
Secondo il rapporto di fine anno dell’associazione Antigone, il 2024 è l’anno dei record negativi: quello dei suicidi, quello delle morti in carcere, e una crescita della popolazione detenuta così sostenuta da provocare, già oggi, una situazione di reali trattamenti inumani e degradanti generalizzati.
Al 16 dicembre 2024, secondo il report di Antigone, in Italia erano 62.153 le persone detenute, a fronte di una capienza regolamentare di 51.320 posti. Di questi posti, però, 4.462 in effetti non erano disponibili, per inagibilità o manutenzioni, e dunque la capienza effettiva scende a circa 47.000 posti, ed il tasso di affollamento effettivo arriva al 132,6. San Vittore a Milano l’affollamento effettivo ha raggiunto il 225%, a Brescia Canton Monbello il 205%, a Como e a Lucca il 200%, a Taranto il 195% e a Varese il 194%.
Aumenta esponenzialmente la popolazione detenuta, ma le carceri sono sempre più fatiscenti: il 35,6% delle carceri visitate da Antigone è stato costruito prima del 1950. La maggior parte di questi, addirittura prima del 1900. Nel 10,3% degli istituti visitati non tutte le celle erano riscaldate; nel 48,3% c’erano celle dove non era garantita l’acqua calda; nel 55,2% degli istituti visitati c’erano celle senza doccia; nel 25,3% degli istituti visitati non c’erano spazi per attività.
A pagare il prezzo più alto la popolazione detenuta. Secondo Ristretti Orizzonti, dall’inizio del 2024 si sono tolte la vita 88 persone detenute. Mai si era registrato un numero così alto, superando addirittura il tragico primato del 2022 che, con 84 casi, era stato fino ad ora l’anno con più suicidi in carcere di sempre. Non da ultimo il suicidio, il 23 dicembre 2024, di un ragazzo di 28 anni nel carcere fiorentino di Sollicciano.
Oltre ai suicidi, il 2024 è stato in generale l’anno con il maggior numero di decessi. Se ne contano 243 da inizio gennaio. Susanna Marietti, dell’Associazione Antigone. Ascolta o scarica.
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