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Carcere di Palermo: 400 detenuti in sciopero della fame

400 detenuti in sciopero della fame. L’associazione Yairahia Onlus, attiva per i diritti dei reclusi, spiega i motivi della protesta nel carcere di Palermo : “In una situazione carceraria disastrosa che l’anno scorso ha registrato il record di suicidi, ed in cui il sovraffollamento è una costante, appare assurdo gravare in maniera ancora maggiore sulla vita quotidiana di chi sta dietro le sbarre”

da Osservatorio Repressione

Scoppia la protesta al Pagliarelli: 400 detenuti in sciopero della fame contro le nuove restrizioni. I ribelli sono coloro che si trovano in regime di Alta Sicurezza. L’associazione Yairahia Onlus, attiva per i diritti dei detenuti, spiega i motivi della protesta: “Il 19 novembre del 2024, alle porte dell’inverno, con provvedimento regionale si è dato avvio ad una circolare del Dap, il dipartimento amministrazione penitenziaria, che – con il pretesto ufficiale di prevenire il rischio di incendi nelle celle – prevede importanti restrizioni sui beni che possono ricevere i detenuti. Le restrizioni riguardano principalmente la ricezione di pacchi postali, che non potranno contenere più alimenti, se non con qualche piccola eccezione, ma anche, per far solo un esempio, coperte e maglioni in pile”.

“In una situazione carceraria disastrosa che l’anno scorso ha registrato il record di suicidi, ed in cui il sovraffollamento è una costante, appare assurdo gravare in maniera ancora maggiore sulla vita quotidiana dei detenuti e delle detenute – proeguono dall’associazione Yairahia Onlus -. Questi provvedimenti aumentano la distanza tra chi è dentro e gli affetti fuori, ma soprattutto creano le condizioni per grandi squilibri all’interno degli istituti. Chi avrà i soldi per acquistare i prodotti dentro il carcere, farà un tipo di vita, mentre chi non li avrà non potrà più ricevere da fuori ciò che gli serve”. E aggiungono: “Anche se in Sicilia gli inverni non sono particolarmente freddi non è possibile che si possano creare situazioni in cui chi non ha parenti limitrofi ed è un difficoltà economica potrebbe finire a non avere accesso ad una coperta”. L’avvio della circolare ha infatti già fatto nascere diverse proteste. Nel carcere di Cavadonna, prima, ed al Pagliarelli di Palermo in questi giorni. Dopo alcune battiture fatte con le stoviglie sbattute sulle sbarre, oltre 400 detenuti del regime di Alta Sicurezza del carcere palermitano hanno annunciato l’avvio dello sciopero della fame.

“Vediamo queste procedure assolutamente inutili per la sicurezza dei detenuti; alimentano piuttosto l’insicurezza e diminuiscono la poca autonomia, stringendo sempre più la morsa sulla vita quotidiana che in questo modo dipenderà maggiormente dalla gestione dell’istituto penitenziario” continua Yairahia. Anche Pino Apprendi, garante dei detenuti di Palermo, ha espresso perplessità in merito. Concludono da Yairahia: “Ci auspichiamo che al Pagliarelli, e ovunque, come successo a Cavadonna, si abbia una rimodulazione delle restrizioni. Che si agisca per la salute ed il benessere di chi è detenuto e non il contrario. Come associazione ci faremo portavoce delle istanze in tutte le sedi opportune affinché non si applichino misure tanto illogiche quanto dannose”

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