InfoAut
Immagine di copertina per il post

Processo agli studenti per i fatti dell’Unione Industriale: emessa la sentenza

Si è concluso ieri il processo di I grado che vedeva imputati 11 giovani per gli scontri davanti all’Unione Industriale nel febbraio 2022, durante una manifestazione contro l’alternanza scuola-lavoro e per protestare contro le morti di 2 giovani studenti vittime nello svolgimento dei loro stage.

di Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso, da Pressenza

La sentenza condanna 5 giovani a nove mesi di reclusione e altri 3 a cinque mesi, tutti potranno usufruire della condizionale e della “non menzione nel casellario giudiziario”. I tre student3 imputati per aver parlato al megafono o gridato incitazioni, sono stati assolti.

Pene lievi dunque. E’ stata fatta giustizia?

Ce lo chiediamo come “comitato delle mamme in piazza” dopo aver seguito attentamente tutte le vicende che hanno portato al processo: gli arresti del maggio 22, la traduzione in carcere di 3 giovani studenti, le lunghe settimane in carcere e poi ai domiciliari con restrizioni molto vincolanti, fino a dicembre ’22.

Infine il susseguirsi delle udienze.

Cerchiamo oggi nella cronaca locale la notizia del processo che, viste le condanne abbastanza lievi, dimostrerebbe l’esiguità dei fatti e la sproporzione delle misure applicate in attesa della verità processuale. Misure così sproporzionate da far immediatamente richiedere ben due interrogazioni parlamentari (Fratoianni alla Camera, Dessì al Senato) e interessare molta stampa e radio non locale.

Ma la “sentenza” della stampa locale è, come spesso succede, inappellabilmente avversa: la narrazione si appiattisce sui “violenti dei centri sociali” (anzi, di un centro sociale ben preciso e additato al lettore) le parole usate per descrivere le vicende provengono da quel linguaggio poliziesco che colora le accuse e che rimbalzano dalle carte del PM. In poche righe leggiamo “assaltare”, “attaccare le forze dell’ordine”, “aizzare l’istinto violento della folla”, “travisati”, “vendetta”. Il numero degli agenti feriti cresce di articolo in articolo, cinque no sei. Al processo se ne presentarono due con graffi di lieve entità.

Le parole sono importanti. E suggellando la vicenda attraverso le parole dell’accusa la si riporta ad uno scenario di guerriglia che non è stato, così almeno ha sancito il giudice, svuotandolo anche completamente da tutti i significati politici e di appartenenza che i giovani presenti volevano esprimere.

Come comitato delle madri ci asteniamo dal giudizio sulla gestione di quell’atto di protesta, esso appartiene solo ai giovani che lo hanno portato avanti, a chi ne era solidale e a chi, eventualmente se n’è dissociato, la lotta studentesca appartiene agli/alle studenti/esse.

A noi appartiene, ancora una volta, prendere parola e proteggere la “libertà di dissenso” che in tutta questa vicenda è stata invece repressa in maniera decisamente “violenta”.

E’ stata violenta, come sempre in questa città, la repressione poliziesca delle manifestazioni di piazza, con manganelli che volano a spaccare teste, com’è stato ricordato dagli avvocati della difesa per spiegare gli animi che si sono accesi in quel febbraio, dopo avere visto più volte il sangue dei loro amici nelle due manifestazioni precedenti.

E’ violenza non permettere agli studenti di manifestare e di esprimere la loro rabbia contro un sistema che li porta ad essere “vittime del lavoro” prima ancora che il lavoro arrivi.

E’ stata violenza inaudita la carcerazione preventiva di tre giovani, di 20 e 22 anni, 3 settimane per qualcuno, 2 mesi e mezzo per il più giovane. Misure cautelari prive di ragioni e sconfessate dalla lievità della pena (in Italia la misura cautelare non potrebbe essere comminata se la pena prevista è inferiore a 3 anni). Chi ripagherà a quei giovani l’orrore della reclusione in uno dei peggiori carceri d’Italia?

Sono stati mesi di violenza la reclusione ai domiciliari, il non poter lavorare, studiare, vedere gli amici, uscire a respirare, il braccialetto elettronico e i carabinieri che ti svegliano tutte le notti per “il controllo”. Una di loro adesso è assolta, i suoi giorni verranno risarciti? E in che modo esattamente si risarciscono i giorni perduti della giovinezza?

A proposito, il braccialetto elettronico per 6 mesi a due giovani è costato all’intera collettività 82.000 €

Come scrisse una delle madri durante questa vicenda: «Sicuri che questa sia la giustizia per quelle 4 giovani vite? La porta si è chiusa, resta solo l’attesa, solo la speranza che finisca, che qualcuno decida che può bastare. Dimenticati, lasciati nell’oblio del non sapere, dell’indefinito. La porta della libertà si è chiusa senza processo, senza essere giudicati colpevoli».

Oggi si chiude la prima fase di una vicenda con condanne lievi e assoluzioni, ma non si chiude la questione della repressione in questa città: la procura ha prontamente aperto un fascicolo per i fatti di piazza Arbarello, riuscendo a ribaltare la posizione degli studenti da aggrediti e malmenati a “resistenti a pubblico ufficiale”. Che è reato.

Nel frattempo i reparti di polizia possono entrare e spadroneggiare all’Università o spaccare altre teste nelle strade, perché ministri, questori e prefetti agitano lo spauracchio dei “violenti dei centri sociali”.

Se non vi spaventa tutto questo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

confindustriamediaquesturastudentitorinotribunale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Brescia: perquisizioni di polizia a studenti e studentesse per lo sciopero generale “Blocchiamo tutto” del 22 settembre

All’alba di domenica 28 settembre 2025 agenti della Digos della Questura di Brescia si sono presentati a casa di alcuni giovani studenti e studentesse, delle scuole superiori e universitari, per effettuare perquisizioni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inaugurazione del Salone dell’Auto a Torino: la protesta silenziosa delle Red Rebels di Extinction Rebellion

La cerimonia di inaugurazione del Salone dell’Auto 2025 è stata disturbata da Extinction Rebellion, con la presenza muta e solenne delle Red Rebels. Una critica al modello di mobilità e sviluppo che ogni anno viene riproposto nel centro di Torino e una denuncia della presenza di aziende coinvolte nelle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aggiornamenti dalla Global Sumud Flottilla e dalle mobilitazioni in Italia per la Palestina

Ieri sera l’ultimo aggiornamento dai canali della Global Sumud Flottilla riportava un avviso da parte di diversi governi di un probabile attacco israeliano, nei fatti la notte è passata con droni che hanno sorvolato continuativamente le imbarcazioni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuovi attacchi alla Global Sumud Flottiglia

Nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre la Global Sumud Flottilla è stata interessata da attacchi tramite bombe stordenti, gas urticanti e materiali chimici non meglio identificati, che hanno causato danni ad almeno 4 navi – mentre ne hanno colpite almeno 11- e disagio agli equipaggi. Già dalla sera di martedì erano stati […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino: Iren licenzia sei lavoratori interinali

Pronto, servizio clienti Iren Mercato Torino? COSA SUCCEDE IN CITTA’? Guarda qui guarda la’ licenziamenti in produzione, boia faus!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Piemonte sa da che parte stare. In 30mila a fianco del popolo palestinese

Ieri 30.000 persone hanno invaso le strade di Torino arrivando da ogni angolo della Regione: Verbania, Forno Canavese, Val Susa, Pinerolo, Ivrea, Cuneo, Orbassano, Alessandria, Biella, Collegno, Novara, Mondovì, Vercelli, Asti, solo per citare alcuni dei territori presenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

E’ iniziato il campeggio studentesco al presidio di Venaus

Prende avvio il campeggio studentesco No Tav nello storico presidio di Venaus. Questa mattina si è tenuta l’assemblea contro la guerra, il riarmo e contro il genocidio in Palestina, occasione per discutere a partire dalle scuole itinerari di attivazione contro la guerra e per mobilitarsi sui territori in vista del corteo nazionale dell’8 novembre a Roma, lanciato questo luglio durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Campeggio studentesco a Venaus dal 2 al 7 settembre: uniamoci contro chi ci vuole in guerra

Lanciamo un grande e allargato momento di confronto e lotta nei territori liberati di Venaus dal 2 al 7 settembre!

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.