Spazio Popolare Neruda: “Ci attaccate perchè non vi piace la nostra felicità, non vi piacciono le cose belle”
Lo abbiamo detto chiaro venerdì, quando abbiamo avuto la risposta della Cassazione che ha rimandato indietro l’accusa di associazione a delinquere facendo vacillare l’assurdo castello giudiziario che dallo scorso anno tenta di criminalizzarci assieme al Movimento No Tav e al Centro Sociale Askatasuna, che siamo stufə di rispiegare ancora che quello di cui ci accusano non è vero.
E lo sa anche la procura quando decide di mandare lo stesso la polizia in forze ad arrestare una nostra compagna: questi arresti sono per aggravamenti di misure cautelari preventive, il suo e quello di Giorgio che è in carcere e di Andrea e Umberto, ancora una volta e prima di potersi difendere in tribunale.
Qui potete leggere un riassunto di tutta la vicenda https://associazionearesistere.org/davanti-ai-vostri…/.
Quello che ci preme aggiungere è che per l’ennesima volta assistiamo al silenziamento della voce di chi non è abbastanza ricco e potente e abbastanza bianco per avere diritto di parola. Siamo arrabbiatə, anche se non siamo stupitə perché è quanto accade ogni giorno nelle nostre vite e nelle nostre lotte: istituzioni che ti rimbalzano, datori di lavoro che si approfittano, polizia che minaccia e umilia, diritti negati. È proprio per questo che ci organizziamo insieme, perché abbiamo imparato che unitə possiamo ottenere ciò che ci spetta a partire dalla casa in cui viviamo. Fuori dalla realtà ribaltata delle carte di tribunale che ci vorrebbe alcunə delinquentə e altrə vittime, siamo una comunità che si associa per resistere.
Il loro tentativo di spaventarci è fallito in partenza: in un momento in cui la vita costa sempre più cara a fronte degli stessi stipendi da fame, in cui il governo pensa ancora una volta solo agli interessi di chi specula sulle nostre vite e distrugge i territori mentre taglia il reddito di cittadinanza e i contributi, in cui a Torino si eseguono sfratti a sorpresa come è successo mercoledì, non possiamo certo rinunciare alla forza che ci dà affrontare questi problemi insieme. Il tentativo di criminalizzarci è sintomo della paura che hanno loro che le persone si organizzino insieme per lottare contro le condizioni di vita sempre più dure che ci impongono e per il diritto alla casa e a una vita degna, come abbiamo visto con le recenti condanne al Comitato Abitanti Giambellino, cui va tutta la nostra solidarietà.
Questi giorni di presidio permanente lo hanno dimostrato: dal loro attacco alla libertà dellə nostrə compagnə che abbiamo affrontato è nata una possibilità in più di stare insieme, di condividere con tantə personə,che ringraziamo per la grande solidarietà che ci hanno portato, quello che quotidianamente facciamo per migliorare le nostre vite, dalla difesa degli sfratti, alle nostre attività settimanali, alla condivisione di un pasto o di un momento di gioco.
È contro questo che la polizia è arrivata in forze, armata di telecamere per riprendere quelle che secondo loro sono “attività criminali” nel nostro spazio e spaventa lə bambinə che fanno i compiti al doposcuola: non c’è niente da dire se non che si dovrebbero vergognare.
Abbiamo risposto unitə, gridando forte quanto ci fa rabbia che abbiano di nuovo arrestato Alice e che se le istituzioni non fanno niente per rendere le nostre vite meno difficili, almeno che ci lascino in pace.
“Neruda united will never be defeated” abbiamo gridato. Ed è stato evidente che su una cosa abbiamo già vinto: unitə abbiamo riconquistato la dignità che cercano di toglierci con soprusi e umiliazioni, che affrontiamo a testa alta, tutto il resto è da conquistare, insieme, associandoci per resistere alle condizioni di vita che ci impongono, non solo per noi ma per tuttə.
Vogliamo Alice, Giorgio, Andrea, Umberto e tuttə liberə: la libertà o è collettiva o non è.
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