Scoppia la rabbia dopo l’omicidio di un diciasettenne da parte della polizia francese.
Un nuovo tentativo della questura di Torino di arginare l’agire del movimento No Tav. Sì, di questo stiamo parlando, di una goffa manovra che prova a limitare le libertà di movimento di un altro attivista.
Una manifestazione per dire basta agli abusi in divisa, per ripensare il ruolo delle forze dell’ordine nel controllo del territorio, per pretendere trasparenza nel loro operato e strumenti per controllarne la condotta.
Il 21 giugno, in occasione di una riunione del Consiglio dei Ministri, il governo ha avviato la procedura di scioglimento di Les Soulèvements de la Terre.
La Procura generale di Torino, incurante delle indicazioni della Corte Costituzionale, ha nuovamente chiesto l’ergastolo per l’anarchico. Sentenza rinviata al 26 giugno
Si sa ancora poco di Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano che il Ministero dell’Interno vorrebbe dare in dotazione a tutte le questure d’Italia.
È evidente che ci troviamo davanti a un governo che si muove su binari non solo indifferenti alla fame e alla distruzione che produce, ma del tutto contrari a qualsiasi possibilità di vita dentro questo letamaio.
Perché rendersi conto che le carceri sono piene di donne e uomini che nella maggior parte dei casi arrivano da vite difficili, da quartieri completamente dimenticati dalle istituzioni. Perché non sono quartieri che producono turismo, perché distanti dal centro vetrina.
Calci e pugni fino allo svenimento, giochi sadici, spray al peperoncino negli occhi e poi insulti e risate, commenti sprezzanti alla luce del sole nella sicurezza di una completa impunità, mentre nei documenti ufficiali il comportamento dei tutori dell’ordine appariva irreprensibile
Sono 13 i procedimenti e i processi per violenze e torture – tra quelli attualmente in corso – in cui Antigone è impegnata direttamente con i propri avvocati.