Sussex: la polizia sgombera l’occupazione dell’Università
L’occupazione dei locali della sala conferenze del campus si affiancava ormai da molte settimane ad un’ampia mobilitazione che coinvolgeva moltissimi studenti ma anche docenti e lavoratori dell’università e che si era espressa lo scorso 25 febbraio in una giornata di iniziative e cortei all’interno dell’Università del Sussex a cui avevano partecipato studenti provenienti da tutto il Regno Unito.
Proprio quanto accaduto in quella giornata (in cui vennero chiusi simbolicamente alcuni esercizi presenti nel campus – quelli che verrebbero colpiti dal piano di ristrutturazione – e che vide alcuni scontri tra gli studenti e le forze dell’ordine) sembra essere stato il pretesto addotto dai vertici dell’Università per chiedere l’intervento della polizia per procedere allo sgombero forzoso dei locali occupati.
La scorsa settimana il Tribunale aveva decretato che gli studenti dovessero abbandonare l’occupazione compiuta senza il consenso delle autorità accademiche ma di fronte al diniego degli occupanti ieri pomeriggio un centinaio di agenti delle forze dell’ordine sono entrati all’interno del campus per tentare di mettere fine alla protesta.
La polizia ha sfondato le porte di accesso alla palazzina occupata e una volta all’interno dell’edificio ha portato via con la forza i circa 25 studenti che si trovavano all’interno e che avevano deciso di radunarsi sulla balconata scandendo slogan per cercare di resistere allo sgombero. Ad attenderli all’esterno c’erano già moltissimi altri studenti accorsi sul posto per portare solidarietà e ostacolare l’operazione della polizia.
Durante lo sgombero uno studente di 21 anni è stato arrestato per violenza e danneggiamento in riferimento alla manifestazione dello scorso 25 febbraio. A quel punto i manifestanti si sono seduti a terra all’ingresso del campus legandosi uno all’altro per impedire alla camionetta su cui era stato caricato il ragazzo di allontanarsi; gli agenti li hanno nuovamente trascinati via con la forza e altri 3 studenti sono stati arrestati.
La brutalità del metodo impiegato due giorni fa dalla polizia e la scelta dello sgombero hanno suscitato un’ondata di condanne e riprovazione non solo da parte degli studenti e dei lavoratori– che hanno sottolineato la totale mancanza di dialogo con loro da parte dell’università, che dall’inizio dell’occupazione si è sempre posta in modo intimidatorio e tentando di scavalcare le rivendicazioni della mobilitazione – ma anche di moltissimi genitori, insegnanti e intellettuali inglesi che nelle scorse settimane avevano appoggiato apertamente la battaglia portata avanti all’università del Sussex.
I protagonisti della mobilitazione hanno però subito affermato che quanto accaduto due giorni fa non ha raggiunto l’obiettivo intimidatorio ma li ha anzi resi più forti e determinati e hanno preannunciato nuovi momenti di lotta.
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