Germania, simpatizzanti di Pegida uccidono il rifugiato Khaled Idris Bahray
La sera di lunedì, intorno alle 20, mentre 25.000 persone marciavano per il centro cittadino scandendo gli slogan razzisti e xenofobi di Pegida (“Patrioti europei contro l’islamizzazione del Paese”), Khaled è uscito di casa per comprare le sigarette e non è più tornato. Il mattino seguente, alcuni residenti del palazzo hanno trovato il suo corpo accasciato nel cortile interno dell’abitazione, ricoperto di sangue e con diversi tagli.
La polizia ha subito negato che si trattasse di un omicidio, tentando così di insabbiare il caso, ma l’autopsia ha poi rivelato che era stato ucciso.
La sporca propaganda anti-immigrati di Pegida è così riuscita a fare la sua prima vittima.
Gli amici e i coinquilini di Khaled denunciano infatti una situazione gravissima di insulti, intimidazioni e minacce continue nei loro confronti, specialmente nei lunedì durante i quali i razzisti di Pegida tentano le loro parate in città. Già durante i precedenti raduni era stata presa a calci la porta della struttura che ospita i rifugiati, mentre alcune persone urlavano slogan razzisti in strada; difficilmente, dicono i residenti, passa una settimana senza che il clima xenofobo si faccia sentire.
Immediata la risposta degli antifascisti tedeschi, che già da diverse settimane organizzano partecipatissime manifestazioni contro il dilagare del movimento islamofobo. Sono numerosi infatti i presidi lanciati in questi giorni per esprimere solidarietà a tutti i migranti, ma soprattutto per comunicare la tristezza e la rabbia che ha provocato questo ennesimo omicidio razzista; il giorno dopo l’omicidio, almeno 200 persone hanno preso parte ad un corteo commemorativo per Khaled. Per questa domenica è stato inoltre indetto un corteo antifa a Berlino, mentre le realtà antirazziste di Dresda si stanno organizzando per creare una contro-manifestazione che lunedì prossimo si opponga all’ennesima, vergognosa, sfilata di Pegida.
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.