Al momento si ha notizia solo di 54 dei migranti presenti sull’imbarcazione: alcuni di loro sono riusciti a raggiungere a nuoto l’isola di Lampione, altri sono stati recuperati durante le operazioni di ricerca avviate nella notte.

Le testimonianze dei migranti, tutti tunisini, parlano di un vecchio motopesca con a bordo tra le 100 e le 150 persone; nonostante le ricerche, l’imbarcazione non è stata ritrovata: all’ipotesi che sia affondata troppo in fretta per individuarla si affianca la possibilità che gli scafisti abbiano abbandonato i migranti al largo delle coste per poi fuggire indietro verso le coste tunisine.

Quel che è certo è che al momento mancano all’appello decine di persone che potrebbero aggiungersi alla sempre più tragicamente lunga lista di migranti dispersi nel tragitto tra una sponda e l’altra del Mediterraneo.

Viaggi in cui la speranza di arrivare a destinazione non è mai certezza, non solo per via dei naufragi, le avarie e il maltempo, ma complici innanzitutto le leggi e la governance sull’immigrazione opposte dalla Fortezza Europa.