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Parma, primo grado del processo Bonsu: 32 anni di condanne

Trentadue anni di condanne: ecco l’esito del primo grado del processo Bonsu. Il ragazzo ghanese due anni fa è stato pestato da un gruppo di otto agenti della polizia municipale, a Parma. I legali del ragazzo, Lorenzo Trucco e Maria Rosaria Nicoletti, hanno chiesto anche l’aggravante di razzismo e discriminazione razziale, accolte dal giudice nella sentenza. Una condanna esemplare per gli otto vigili: a Simona Fabbri 7 anni e 6 mesi; a Stefania Spotti 6 anni e 8 mesi;  ad Andrea Sinisi 4 anni e 9 mesi; a Giorgio Albertini 4 anni e 7 mesi; a Mirko Cremonini 3 anni e 6 mesi; a Marco De Blasi 3 anni e 4 mesi; a Graziano Cicinato 2 anni “limitatamente al trattenimento in cella del Bonsu”.

Il ragazzo dovrà poi essere risarcito di 135mila euro, divisi tra gli otto condannati. La scampa senza un graffio l’immagine del Comune di Parma, assolto dall’accusa di essere responsabile civile dell’azione.

Per il padre di Emmanuel Bonsu ciò che più conta è sapere che suo figlio era innocente e che quel primo ottobre di due anni fa i vigili l’hanno tenuto in prigione illegalmente, picchiandolo solo perché “negro”. Le forze dell’ordine lo avevano ingiustamente incolpato di aver fatto da “palo” durante lo smercio di droga nel parco cittadino Falcone e Borsellino.

Da Peace Reporter

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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