Prima di Pontida: le caramelle razziste di Silvio
Nonostante il tema della guerra in Libia, dice il premier, non sia stato argomento dell’ultimo Consiglio dei ministri, la governance berlusconiana tenta la carta contro i migranti per fare leva sugli impulsi razzisti che addolciscono la dirigenza leghista, non per caso Calderoli è il primo ad esternare la sua soddisfazione.
E’ stato infatti approvato un decreto immigrazione che prevede l’espulsione immediata coattiva per i migranti ‘clandestini’ e comunitari autori di reati, il che va di pari passo con un’ulteriore stretta di controllo tramite la prolungata carcerazione nei Cie (ora consentito fino a diciotto mesi!). In questo scenario si aggiunge la voce ‘Lampedusa’, praticamente dichiarata ‘zona franca’, che ha tutti i presupposti per diventare una nuova porzione di terra da affidare a protezione civile e soldati.
Spinta securitaria che dovrebbe andare ad assumere la valenza di spot per la repressione migrante a favore della Lega, prima di Pontida, non potendo compiere l’inversione di rotta – strumentale e speculativa – che Bossi e i suoi chiedono (il ritiro dalla Libia). Ciò certo non si discosta da quanto i governi di ogni colore hanno fin qui seminato: lo scandalo umanitario dei democratici non incanta, visto lo schifo legislativo che tutt’oggi viene difeso e propugnato da uno schieramento politico che vede un suo anziano esponente occupare ‘la poltrona più in alto’ del nostro paese…
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