Saluzzo, il sindaco ordina lo sgombero dei braccianti migranti
La maggior parte di loro sono migranti che per l’occasione arrivano da tutta Italia, manodopera sfruttabile a basso costo su cui la raccolta della frutta si appoggia ormai da anni con la silenziosa approvazione delle istituzioni che per salvaguardare l’economia locale hanno sempre soprasseduto sull’evidente mancanza di spazi destinati ad accogliere adeguatamente i braccianti. E così ogni anno centinaia di loro si ritrovano a vivere in situazioni improvvisate senza la minima tutela o i servizi necessari, occupando stazioni o terreni ai margini della città.
E’ quanto accaduto anche quest’anno, quando dalla fine di maggio sono arrivati circa 150 migranti in cerca di lavoro, molti dei quali stanno pagando le conseguenze della fallimentare gestione e della chiusura dell’emergenza Nord Africa che ha lasciato migliaia di migranti in mezzo a una strada da un giorno all’altro. Si sono accampati nella zona del Foro Boario ma quest’anno il sindaco Allemano, eletto con lista civica di centrosinistra, ha deciso che la situazione non era tollerabile per l’ordine pubblico e l’immagine della città e nei giorni scorsi ha emesso un’ordinanza di sgombero della tendopoli.
Un’ordinanza che ha trovato applicazione questa mattina con l’arrivo in forze di polizia, carabinieri, questura e guardia di finanza nella zona del Foro Boario, i quali hanno intimato ai migranti di andarsene e hanno requisito tutto il materiale usato per creare l’accampamento. Una decisione che ha scatenato la rabbia dei migranti, che hanno scelto di opporre resistenza passiva alle imposizioni del sindaco, mentre il comitato Antirazzista saluzzese e gli avvocati che seguono la vicenda hanno avviato una trattativa col comune. Per tutta risposta il sindaco ha promesso la costruzione di un’area per alloggiare i braccianti, che però non sarà pronta prima di luglio e potrà ospitarne solo una parte.
Lo sgombero di questa mattina fa emergere tutta l’ipocrisia che sta dietro alla gestione della vicenda: se da un lato il sindaco sceglie la linea dura decidendo di difendere il ‘decoro’ di Saluzzo a colpi di ordinanze, dall’altra la presenza di manodopera a basso costo e alla ricerca di un’occupazione spesso in nero e per pochi giorni è una possibilità a cui non sembra voler rinunciare. Una vera e propria farsa pre-elettorale che si è scontrata però con la determinazione dei braccianti, i quali hanno affermato che se non verrà data loro una soluzione alternativa sono pronti a rimontare le tende oggi stesso al Foro Boario.
Ascolta la diretta con Lele del Comitato Anti Razzista Saluzzese (Radio Blackout):
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