A Venezia nel tardo pomeriggio di martedì 25 ottobre il collettivo universitario Lisc – Liberi Saperi Critici ha occupato la sede centrale dell’Università Ca’ Foscari a conclusione della campagna “Facciamoci spazio”, lanciata dopo la notizia di sgombero dello spazio delle associazioni e dei collettivi studenteschi.
Ieri all’università La Sapienza la polizia carica il presidio di studenti e studentesse antifasciste contro una conferenza organizzata da Azione Universitaria, gruppo neofascista.
L’università mostra il suo volto più oscuro e colluso con l’attuale governo.
Abbiamo tradotto da In These Times questa lunga ed articolata inchiesta a firma Indingo Oliver sui rapporti tra università ed industria della difesa negli Stati Uniti.
“Abbiamo deciso di bloccare l’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, perché non è più possibile accettare che un governo regionale possa portare avanti politiche drammaticamente distanti da quello che la comunità scientifica chiede da anni, raccontandosi invece come il governo attento al lavoro e all’economia regionale”
Dal 2002, il 41 bis viene applicato come strumento di repressione politica anche ai condannati per terrorismo ed eversione. Nonostante il regime detentivo sia nato per ragioni emergenziali e con periodi di durata limitati, con il passare degli anni si è naturalizzato e strutturato come misura di carattere stabile.
Dopo l’occupazione di Beyoo, dopo l’oceanico corteo del 22 ottobre, questa mattina è stato occupato un edificio in Via Oberdan 16. Un intero palazzo in pieno centro, di tre piani inutilizzato da decenni, in comproprietà tra l’università e un privato.
Si avvia verso la fine lo sciopero dei lavoratori delle raffinerie in Francia Dopo tre settimane, soltanto due siti di TotalEnergies restano ancora bloccati per la protesta, quelli di Feyzin, vicino Lione, e quello di Gonfreville, in Normandia.
Questa mattina all’Università La Sapienza di Roma gli studenti hanno subito le dure cariche della polizia schierata a difesa del convegno di Azione Universitaria.
La nomina era nell’aria. Con il giuramento è cosa fatta: Matteo Salvini sbarca al ministero delle infrastrutture. È certo una a soluzione di ripiego, quella del capitone.