I sindacati di base hanno chiamato a uno sciopero che vedrà delle mobilitazioni territoriali per venerdì 2 dicembre per poi confluire in una manifestazione nazionale a Roma il giorno successivo.
Dopo anni di battaglie, il Comitato di quartiere ha ottenuto un importante risultato: pretendere chiarezza e trasparenza sui lavori di manutenzione delle palazzine del quartiere, sulle sanatorie e sul piano straordinario per via Ugento.
In questi giorni il Kurdistan è di nuovo sotto attacco dell’offensiva turca. Diversi sono stati gli appelli alla mobilitazione e molta è stata la solidarietà giunta da tutto il mondo.
Dopo la frana di Ischia è partita la gara ad attribuire le responsabilità, ma nessuno si spinge a fare due più due: il cocktail esplosivo di selvaggia messa a profitto dei territori e crisi climatica che tutti sembrano voler rimuovere. Domani questa ennesima lezione sarà già dimenticata?
Dopo il Protocollo firmato dall’Esercito italiano e l’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia per i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali) nelle principali caserme siciliane, arriva l’Alternanza Scuola-Lavoro nelle grandi basi della Marina Militare.
Sesta corrispondenza, di domenica 27 novembre 2022, dai territori della Siria del Nord e dell’Est con inviate e inviati di Radio Onda d’Urto, presenti in Rojava, l’area dell’Amministrazione autonomia secondo i principi del confederalismo democratico che la Turchia di Erdogan ha nuovamente aggredito militarmente a partire dalla notte tra sabato 19 e domenica 20 novembre 2022.
Ieri ad Empoli si è tenuta una manifestazione popolare che ha visto scendere in piazza migliaia di persone contro il progetto del nuovo gassificatore e sulla scia della devastazione ambientale che ha colpito il territorio.
Nonostante la Palestina non si sia qualificata per il torneo, che si tiene per la prima volta in Medio Oriente, la sua bandiera nazionale è stata visibile durante la trasmissione di numerose partite, insieme ad altri simboli di solidarietà con la causa palestinese.
“Facciamo il Ponte”: sono tre parole, semplici, chiare e vistose anche per chi guarda distrattamente i media.
Dietro lo slogan principale “basta guerre sui nostri corpi” torna a manifestare a Roma la rete femminista e transfemminista Non Una di Meno.