
Apriamo questa nuova pagina di approfondimento rispetto alla vicina Francia, per comprendere quanto sta accadendo e per trarne alcuni spunti interessanti da convogliare nella nostra riflessione in questa fase e nel nostro agire.

Nonostante il divieto imposto dalla prefettura la manifestazione in ricordo di Adama Traoré (ucciso sette anni fa dalla polizia durante un fermo) ha avuto luogo. Moltissima gente si è raccolta in Place de la République.

Nel fine settimana si è diffusa la voce che la polizia avesse ucciso qualcuno a Marsiglia. La procura della città ha confermato che un uomo di 27 anni è morto dopo essere stato colpito al petto sabato sera.

È iniziata il 24 giugno la seconda “week of action” del 2023 ad Atlanta, nello Stato della Georgia (USA), contro la costruzione dell’Atlanta Public Safety Training Center, comunemente chiamato “Cop City”, un centro d’addestramento per gli agenti di polizia e i pompieri.

Quello che sta succedendo in Francia rende più esplicito il ruolo dello Stato e del suo apparato militare all’interno degli agglomerati urbani. Utilizziamo questi giorni di fuoco francesi e le analisi di chi li osserva da un punto di vista critico per andare più in profondità su alcune questioni.

Una manifestazione per dire basta agli abusi in divisa, per ripensare il ruolo delle forze dell’ordine nel controllo del territorio, per pretendere trasparenza nel loro operato e strumenti per controllarne la condotta.

In Turchia altre ingiustizie istituzionalizzate – e impunite – a danno dei curdi. A meno che non divengano collaborazionisti: desolante, a dir poco.

Un bambino palestinese di due anni e mezzo, Mohammed Tamimi, è stato colpito alla testa giovedì scorso da un cecchino delle forze armate israeliane ed è morto pochi giorni dopo in ospedale per le ferite riportate.

Calci e pugni fino allo svenimento, giochi sadici, spray al peperoncino negli occhi e poi insulti e risate, commenti sprezzanti alla luce del sole nella sicurezza di una completa impunità, mentre nei documenti ufficiali il comportamento dei tutori dell’ordine appariva irreprensibile

Sono 13 i procedimenti e i processi per violenze e torture – tra quelli attualmente in corso – in cui Antigone è impegnata direttamente con i propri avvocati.