In seguito all’omicidio razzista del musicista di strada curdo Cihan Aymaz a Istanbul, la polizia ha arrestato i manifestanti e li ha torturati alla stazione di polizia.
Almeno 126 persone, tra cui 25 avvocati e 10 giornalisti, sono state arrestate durante operazioni simultanee in decine di città nelle ore mattutine di ieri. Sono stati emessi mandati di cattura per un totale di 216 persone.
Il co-presidente del Consiglio esecutivo della KCK, Cemil Bayık, ha dichiarato: “Fermare le azioni militari in Turchia, nelle metropoli e nelle città. Abbiamo deciso di non agire a meno che lo Stato turco non ci attacchi”.
A pochi mesi dalle elezioni presidenziali, in programma per giugno 2023, in Turchia la repressione delle forze politiche di opposizione si fa sempre più dura.
Sono rientrate-i nelle scorse ore in Italia le-i corrispondenti di Radio Onda d’Urto dal Rojava, i territori del Nord e dell’Est della Siria da una decina d’anni amministrato secondo i principi rivoluzionari del Confederalismo Democratico, che prova a unire dal basso e nell’autogoverno popolazioni curde, arabe, cristiane, assire, circasse e di tante altre realtà, in […]
Gli sforzi militari di Ankara al momento continuano a concentrarsi sulle aree che Erdogan due giorni fa ha indicato come primo obiettivo di questa nuova invasione del Rojava, nella parte occidentale della regione.
Gli aerei da guerra dello Stato turco hanno bombardato la parte occidentale della Siria settentrionale e orientale: Kobanê e il villaggio di Belûniyê a Shehba, a sud-ovest di Kobanê. E’ stato colpito anche il villaggio di Teqil Beqil, vicino a Qereçox a Dêrik, nella parte orientale del Rojava e i magazzini di grano di Dehir Ereb, a nord-est di Zirgan.
Dopo l’attentato di ieri ad Istanbul che ha provocato sei morti e decine di feriti il governo di Erdogan ha immediatamente accusato il PKK e le Ypg/Ypj di essere responsabili dell’attentato. Il movimento curdo ha respinto con forza queste accuse e ha denunciato un piano oscuro del dittatore turco per colpire Kobane.
Zınar Bozkurt (26), un rifugiato curdo minacciato di espulsione, ha iniziato uno sciopero della fame dopo che le autorità svedesi hanno deciso che non ha bisogno di protezione e che deve essere rimpatriato in Turchia. Zınar Bozkurt, un curdo che vive in Svezia da otto anni, in attesa dell’espulsione in Turchia dopo essere stato arrestato […]
Contestualmente alla guerra in corso in Ucraina, la Turchia di Erdogan lavora per ritagliarsi un ruolo da protagonista della diplomazia. Manovre di soft power volte al ripulire l’immagine e, nel frattempo, ricattare quei paesi accusati di essere “culla” del PKK, colpevoli di dare rifugio a persone curde costrette a scappare. Delle manovre di Erdogan, della […]