Il movimento curdo nega il proprio coinvolgimento nell’attentato di Istanbul
Dopo l’attentato di ieri ad Istanbul che ha provocato sei morti e decine di feriti il governo di Erdogan ha immediatamente accusato il PKK e le Ypg/Ypj di essere responsabili dell’attentato. Il movimento curdo ha respinto con forza queste accuse e ha denunciato un piano oscuro del dittatore turco per colpire Kobane.
Il Comando del Quartier Generale del Centro di Difesa del Popolo (HSM) ha rilasciato una dichiarazione negando qualsiasi coinvolgimento nell’esplosione mortale di domenica in Istiklal Avenue a Istanbul.
Mentre i funzionari turchi hanno annunciato che 46 persone, tra cui la persona che presumibilmente ha lasciato la bomba sulla scena, sono state arrestate in relazione all’esplosione, l’HSM ha chiesto che venga esposto il background dell’attacco mortale.
La dichiarazione rilasciata lunedì dal Comando del Quartier Generale HSM include quanto segue:
“Prima di tutto, porgiamo le nostre condoglianze ai parenti delle vittime e auguriamo ai feriti una pronta guarigione. Non abbiamo nulla a che fare con questo incidente ed è ben noto all’opinione pubblica che non prenderemo di mira direttamente i civili né approveremo azioni dirette contro i civili. Siamo un movimento che conduce una lotta giusta e legittima per la libertà. Agiamo sulla base di una prospettiva che cerca di creare un futuro comune, democratico, libero e paritario con la società turca. Da questo punto di vista, prendere di mira la popolazione civile in qualsiasi modo è decisamente fuori questione.
E’ un’amara verità che il regime AKP-MHP stia avendo difficoltà di fronte alla nostra legittima lotta in via di sviluppo. Soprattutto con l’esposizione del loro uso di armi chimiche e le immagini che dimostrano che danno fuoco ai cadaveri dei loro stessi soldati, è ovvio che c’è un tentativo di mettere in atto un piano oscuro per distorcere del tutto lo stato attuale. I funzionari turchi che indicano Kobanê come obiettivo in relazione a questo attentato rivelano l’aspetto del loro piano. Se guardato da questo punto di vista, è ovvio che si tratta di un evento oscuro, e sebbene si affermi che l’autore sia curdo o siriano, questo non cambierà le conseguenze. L’incidente indica l’avvio di un piano oscuro. A questo proposito, è importante che i circoli democratici e l’opinione pubblica della Turchia vedano l’auspicato periodo buio e si battano per la denuncia di questo incidente”.
Anche il Comandante in Capo delle SDF (Syrian Democratic Forces) Mazlum Abdi ha smentito fortemente la tesi di Ankara di un coinvolgimento delle forze del confederalismo democratico nell’attentato.
Le Ypg in un comunicato attraverso il loro portavoce Noori Mahmood spiegano così il tentativo del governo di Erdogan di accusare il movimento curdo dell’attentato: “La crisi che il governo Erdogan sta affrontando soprattutto con l’avvicinarsi della data delle elezioni il prossimo anno. Erdogan sta cercando di trovare un motivo per convincere il mondo e ottenere l’approvazione internazionale per lanciare un attacco alle regioni del Rojava e del nord-est della Siria, questa operazione è la sua carta di sopravvivenza alle prossime elezioni.”
Di seguito la trasmissione di Radio Onda d’Urto con gli interventi da Istanbul di Mariano Giustino giornalista e inviato di Radio Radicale; di Murat Cinar giornalista della sinistra turca; di Davide Grasso docente, ricercatore e gia’ militante della resistenza curda in Siria del Nord Ascolta o scarica
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