Un aspetto presente e significativo del ciclo di lotte che sta attraversando la Francia è la reciprocità tra le possibilità organizzative e di lotta che si trovano nelle composizioni operaie, che già vogliono lottare e modificare le proprie condizioni di lavoro e di vita, e il movimento più generale che si sta dando contro la riforma delle pensioni.
I titoli dei giornali, reportages in loop, l'”indignazione” della classe politica. Il nipote di Brigitte Macron sarebbe stato “picchiato” da una dozzina di manifestanti ad Amiens lunedì sera.
E’ notizia di questa mattina che il governo francese sta valutando di rinviare fino al 2043 la costruzione della tratta nazionale (60 km per 9 miliardi di costi) che dovrebbe collegare il tunnel a Lione. Il motivo di questo rinvio risiederebbe nei costi eccessivi dell’opera.
Di seguito la seconda puntata dell’intervista sul movimento studentesco a Parigi e sulle lotte che hanno interessato le scuole superiori nel quadro del movimento contro la riforma delle pensioni.
Da più di 30 anni questo gigantesco progetto di cantiere ferroviario, costituito da più di 260 chilometri di scavi attraverso le Alpi, rappresenta la megalomania e la dismisura del consorzio TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin), alleato di influenti politici “visionari” e di gruppi come Vinci, Bouygues o Eiffage.
All’interno del ciclo di mobilitazioni, scioperi e lotte che sta attraversando la Francia, una composizione che si è attivata in maniera diffusa e determinata è quella studentesca.
In seguito alle mobilitazioni di questi giorni in Francia contro diversi progetti autostradali che andrebbero a distruggere interi territori e ecosistemi, ripubblichiamo un contributo apparso su Reporterre.net a proposito delle prospettive per la lotta contro questa tendenza del governo.
Il primo maggio francese più grande degli ultimi decenni, non solo dal punto di vista della partecipazione, ma anche della determinazione delle piazze che ha risposto alle provocazioni della polizia a Parigi che ha attaccato il corteo con granate assordanti e gas lacrimogeni. Gli scontri sono andati avanti per ore.
Uno dei motori centrali delle mobilitazioni di queste settimane a Parigi è stato lo sciopero dei netturbini. Questo sciopero, articolato nei vari ambiti di questo settore, è stato particolarmente impattante mettendo, di fatto, in crisi tutto il sistema di gestione dei rifiuti della città.
Dopo tre settimane è stata pubblicata una prima riflessione sui fatti del 25 marzo a Sainte Soline ad opera di alcuni compagni e compagne del movimento Soulèvements de la Terre che di seguito traduciamo.