Francia: per il primo maggio 2,3 milioni in piazza contro la riforma delle pensioni
Un primo maggio di lotta che ancora una volta mostra la forza del movimento contro la riforma delle pensioni.
Oltre 2,3 milioni di manifestanti sono scesi in piazza in tutta la Francia: 100.000 persone a Tolosa, 40.000 a Limoges, 40.000 a Lione, 18.000 a Montpellier, 550.000 a Parigi, 12.000 a Saint-Nazaire e a Nantes 80.000. A Ouessant e Groix in Bretagna quasi il 20% della popolazione dell’isola è scesa in strada per urlare la propria rabbia.
Il primo maggio francese più grande degli ultimi decenni, non solo dal punto di vista della partecipazione, ma anche della determinazione delle piazze che ha risposto alle provocazioni della polizia a Parigi che ha attaccato il corteo con granate assordanti e gas lacrimogeni. Gli scontri sono andati avanti per ore.
Ad Angers è stato preso di mira il municipio, a Nantes hanno avuto luogo tre cortei selvaggi che hanno bloccato la città, ci sono state fiamme davanti alla prefettura e al Consiglio Dipartimentale ed un gendarme è stato gravemente ferito dal “fuoco amico” di un collega che ha sparato una granata assordante:
Il Ministro degli Interni Darmanin ha provato ad incolpare i manifestanti di quanto è accaduto, ma questa è l’ennesima prova che la polizia francese (e non solo) utilizza armi potenzialmente letali in maniera impropria.
Nella maggior parte delle grandi città della Francia hanno avuto luogo azioni e scontri. Centinaia sono stati i feriti a causa della brutalità poliziesca, compresi alcuni giornalisti. A Nantes una giovane rischia di perdere un occhio ed un ragazzo è stato mutilato ad una mano.
Se questo Primo Maggio secondo il governo di Macron doveva essere il canto del cigno del movimento contro la riforma delle pensioni in realtà è stato la dimostrazione che il genio non vuole rietrare nella lampada. L’intersindacale ha deciso la convocazione della quattordicesima giornata di mobilitazione per martedì 6 giugno, due giorni prima dell’esame della proposta di legge che punta ad abrogare la riforma delle pensioni.
Di seguito le dirette di Radio Onda d’Urto dalla Francia:
Il resoconto del corteo di Parigi di Ulrike Riboni, ricercatrice dell’Università di Paris 8 Saint Denis
Simone, compagno bresciano che vive e lavora a Parigi, sul Cortege de tete, gli scontri e la violenza poliziesca
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