A seguito dell’attentato che ha ucciso 26 turisti indiani nel Kashmir amministrato dall’India avvenuto a fine aprile, la risposta dello stato indiano è arrivata nella notte tra martedì 6 maggio e mercoledì 7 maggio, con l’Operazione definita Sindoor: una serie di bombardamenti si sono abbattuti sul Pakistan, nella parte di territorio pachistana del Kashmir e nella provincia pachistana del Punjab.
Una notte di sangue sulle montagne del Kashmir ha riacceso un conflitto mai sopito, trascinando India e Pakistan sull’orlo di una nuova escalation.
Moustafa Kamel Hesham Gaber, un giovane di 21 anni proveniente dall’Egitto, è morto a Monza trascinato da un nastrotrasportatore di una azienda – la Corioni – che compatta rifiuti.
In India è scoppiato un nuovo ciclo di proteste degli agricoltori contro il governo Modi con scontri e lanci di lacrimogeni alle porte di Nuova Delhi.
Dal 7 ottobre ci sono state proteste in tutta l’India a sostegno dei palestinesi e di Israele, con risposte molto diverse da parte delle autorità. Gli attivisti solidali con la Palestina hanno dovuto affrontare una brutale repressione, mentre gli alleati di Israele hanno avuto mano libera.
I ghiacciai dell’Himalaya e dell’Hindu Kush stanno scomparendo a un ritmo senza precedenti. Tra il 2011 e il 2020, i ghiacciai in questa regione montuosa si sono sciolti il 65% più velocemente rispetto al decennio precedente.
Il 5 aprile si è svolta una protesta di massa a Delhi, la capitale dell’India. Secondo il CITU (Centre of Indian Trade Unions), la più grande assemblea di lavoratori del Paese e una delle organizzazioni coinvolte, circa 100.000 manifestanti sono arrivati dai diversi Stati del Paese.
Attivisti e studiosi avvertono che l’India sta cercando di replicare il modello applicato da Israele in Palestina nel Kashmir da lei controllato.
In India, 1,36 miliardi di abitanti, quarto paese nel mondo per prodotto agricolo e secondo maggior allevatore di bestiame, c’è circa un terzo dei poveri del mondo. Da Si Cobas L’estrema frammentazione sociale – per classi, caste, etnie, religioni, lingue e geografia – non facilita nella stragrande maggioranza degli oppressi e sfruttati del paese una […]
Alcune considerazioni di Giorgio Riolo su un soggetto sociale sempre decisivo su scala mondiale. Da La Bottega del Barbieri I. L’India non è un semplice Stato-nazione. È un continente. Le dimensioni sono asiatiche, soprattutto per l’essere il secondo paese più popoloso (circa 1 miliardo e 400 milioni di abitanti). Circa il 60% della sua popolazione […]