I ghiacciai himalayani perderanno l’80% del loro volume
I ghiacciai dell’Himalaya e dell’Hindu Kush stanno scomparendo a un ritmo senza precedenti. Tra il 2011 e il 2020, i ghiacciai in questa regione montuosa si sono sciolti il 65% più velocemente rispetto al decennio precedente, secondo uno studio scientifico pubblicato il 20 giugno dal Centro internazionale per lo sviluppo integrato della montagna (Icimod) – una ONG con sede in Nepal.
E’ la valutazione più accurata fatta fino ad oggi dei cambiamenti nella criosfera asiatica di alta montagna e che mappa adeguatamente per la prima volta che i loro impatti sull’acqua, sulla biodiversità e sulla società. Il rapporto rivela che «i cambiamenti nei ghiacciai, nella neve e nel permafrost della regione dell’Hindu Kush Himalaya (HKH) guidati dal riscaldamento globale sono senza precedenti e in gran parte irreversibili».
E il peggio deve ancora venire. Secondo questo studio, se continuiamo a emettere tanti gas serra quanti ne emettiamo oggi – portandoci a un riscaldamento globale di quasi 3°C rispetto all’era preindustriale – i ghiacciai potrebbero perdere tra il 55 e l’80% del loro volume attuale entro il 2100 (rispetto al 2015).
“Si prevede che il manto nevoso diminuirà fino a un quarto negli scenari di emissioni elevate, riducendo drasticamente l’acqua dolce per i principali fiumi come l’Amu Darya, dove contribuisce fino al 74% del flusso fluviale, l’Indo (40%) e l’Helmand (77% ). L’estensione del suolo ghiacciato (permafrost) sta diminuendo, il che porterà a più frane e problemi per le infrastrutture ad alta quota”, afferma lo studio.
Infatti il ghiaccio e la neve nell’Hindu Kush himalayano sono un’importante fonte d’acqua per 12 fiumi che scorrono attraverso 16 Paesi dell’Asia, fornendo acqua dolce e altri servizi ecosistemici vitali a 240 milioni di persone nelle montagne e ad altri 1,65 miliardi a valle. Le comunità montane vulnerabili stanno già sperimentando gravi impatti negativi, tra cui disastri che causano perdite e danni a vite umane, proprietà, patrimonio e infrastrutture, provocando sfollamenti e impatti psicologici duraturi.
Gli scienziati prevedono “Conseguenze devastanti per la sicurezza idrica e alimentare, le fonti energetiche, gli ecosistemi e le vite e i mezzi di sussistenza di centinaia di milioni di persone in tutta l’Asia, molte delle quali saranno oltre i limiti dell’adattamento”. Non solo, lo scioglimento dei ghiacciai accellererà l’estinzione delle specie: “Sono già stati segnalati il declino e l’estinzione delle specie, insieme allo spostamento dell’areale delle specie verso altitudini più elevate, il degrado dell’ecosistema, la diminuzione dell’idoneità dell’habitat e l’invasione di specie aliene”.
Inevitabilmente questi fenomeni, se non adeguatamente mitigati, porteranno a sconvolgimenti sociali ed a migrazioni di massa. I cambiamenti storici che provocheranno sono impossibili da prevedere, ma il costo sociale ed ecologico sarà in ogni caso enorme.
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