Migliaia di persone si sono radunate sulle spiagge tra Albissola e Spotorno per dire no all’arrivo della Golar Tundra che nel 2026 dovrebbe essere trasferita da Piombino a 4 km dalla costa di Vado e a 2,9 da quella di Savona, per 17 anni.
Per il terzo anno consecutivo, dal 1° al 6 agosto, si è svolto a Cala dei Ginepri, Costa Merlata (Brindisi), l’Ostuni Climate Camp: una iniziativa promossa dalla Campagna nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile, una rete che comprende associazioni e comitati che da anni si battono per la salvaguardia dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici.
Dopo il primo Ostuni Climate Camp del 2021 e la nostra partecipazione alla Cop26 di Glasgow, il secondo Camp del 2022, molte cose sono cambiate: la speculazione post covid sui prezzi del gas, la guerra in Ucraina, l’indipendenza dal gas russo e le nuove politiche energetiche dei governi europei e della UE.
Il rigassificatore, però, è solo la punta dell’iceberg di una politica a tinte fossili molto più ampia: «l’estrattivismo fossile, in Italia, ha in cantiere diversi progetti paralleli a quello di Ravenna” hanno denunciato i manifestanti.
Manifestazione nazionale sabato 6 maggio per contrastare la costruzione nel porto di Ravenna di un rigassificatore uguale a quello di Piombino, previsto tra poco più di un anno ad opera della multinazionale SNAM e parte di un piano energetico nazionale che intende fare lo stesso nei porti di diverse città costiere.
Il prossimo 6 maggio giornata nazionale di lotta per fuoriuscire dal sistema fossile.