In questi giorni sui giornali locali e nazionali sono state pubblicate le liste delle procedure per l’esproprio delle aree interessate alle opere anticipate per la realizzazione del ponte sullo Stretto.
Mark Twain ha detto un giorno che «è molto più facile ingannare la gente, che convincerla che è stata ingannata».
Alcuni dei casi più clamorosi e recenti
Si erano illusi di trovare un territorio pacificato. Si erano illusi che sarebbero bastate poche balle per convincere gli abitanti dello Stretto.
Il Ponte sullo Stretto “opera vetrina dell’ingegneria italiana nel mondo”. E’ la definizione utilizzata dal colosso delle costruzioni Webuild nel comunicato stampa in cui si annuncia la “consegna della documentazione di aggiornamento del progetto definitivo” alla Società Stretto di Messina Spa.
La Webuild dovrebbe costruire lo sliding center di Cortina. La controversa multinazionale è coinvolta in numerosi appalti miliardari e altrettanti scandali internazionali.
Un’antica convenzione italiana tramandata oralmente di generazione in generazione, vuole che le peggiori nefandezze contro la popolazione siano portate avanti dai governi ad agosto, quando la gente è in vacanza.
Anche la Nato preme per costruire il ponte sullo Stretto, l’infrastruttura servirà a collegare le basi di Sigonella e Napoli.
È interessante allora riflettere su quali siano i progetti di sviluppo per il territorio siciliano: ulteriore militarizzazione, corsa agli armamenti, produzione di infrastrutture adatte a incrementare la potenza logistica e militare.
Dietro al ponte vi è una precisa idea di “progresso” che secondo Salvini «non dovrà subire intoppi o rallentamenti». Attorno a questa sfida si gioca lo scontro ideologico del nostro tempo, sulla nostra terra.