Misurarsi su un piano politico e teorico su come i comunisti si debbano organizzare in un contesto come l’attuale è sicuramente un compito di estrema difficoltà. D’altra parte le opzioni oggi esistenti non ci sembrano soddisfacenti e, soprattutto, crediamo che vadano riviste alla luce di una elaborazione e confronto approfondito.
L’8 giugno ci sarà una nuova giornata di sciopero nazionale con manifestazioni in tutte le città della Francia.
All’interno del ciclo di mobilitazioni, scioperi e lotte che sta attraversando la Francia, una composizione che si è attivata in maniera diffusa e determinata è quella studentesca.
Uno dei motori centrali delle mobilitazioni di queste settimane a Parigi è stato lo sciopero dei netturbini. Questo sciopero, articolato nei vari ambiti di questo settore, è stato particolarmente impattante mettendo, di fatto, in crisi tutto il sistema di gestione dei rifiuti della città.
Riceviamo la notizia dell’arresto avvenuto ieri in Inghilterra di un compagno di Parigi. Ernest ha preso parte come milioni di persone in Francia al movimento che da mesi sta sconvolgendo il Paese e, per aver partecipato alle manifestazioni dunque, è stato messo in stato di arresto.
Milioni di persone in piazza. Conflittualità generalizzata. Obiettivi chiari e pretese alte. Le immagini e le notizie che ci giungono dalla Francia fanno sognare anche noi.
In Francia il 70% della popolazione e il 90% dei salariati si posizionano contro la riforma delle pensioni.
Ieri è arrivata la decisione del Consiglio Costituzionale francese che ha dato il via libera alla riforma delle pensioni voluta da Macron e ha bocciato il Referendum di iniziativa condivisa proposto dalle opposizioni.
I ferrovieri in lotta sono entrati in forze lanciando fumogeni e cantando “ci sono soldi nelle casse dei padroni” e il classico inno dei Gilet Gialli.
In Francia proseguono blocchi e scioperi alla vigilia dell’incontro tra la premier Borne e i sindacati sulle pensioni, domani.