Libertà per Ernest!
Riceviamo la notizia dell’arresto avvenuto ieri in Inghilterra di un compagno di Parigi. Ernest ha preso parte come milioni di persone in Francia al movimento che da mesi sta sconvolgendo il Paese e, per aver partecipato alle manifestazioni dunque, è stato messo in stato di arresto.
Abbiamo conosciuto Ernest anche in Italia per il suo interesse nei confronti di ciò che accade al di qua delle Alpi, per la volontà di confrontarsi sui movimenti in corso e dare il suo contributo nella lettura su quanto sta sollevando la Francia. Ci auguriamo che saranno in molti e molte a denunciare quanto successo e a dichiarare inaccettabile questo attacco alla libertà di manifestare. Ernest si trova in stato di fermo per aver rifiutato di concedere le proprie password una volta entrato in Inghilterra davanti all’accusa di essere sospettato per terrorismo, un modus operandi gravissimo per qualsiasi Stato che abbia ancora la presunzione di considerarsi “democratico”.
Di seguito traduciamo il comunicato congiunto scritto dalla casa editrice La Fabriques Editions, per la quale Ernest lavora, e dalla casa editrice Verso Books di Londra, dove doveva recarsi alla fiera del libro per motivi lavorativi.
Con questo comunicato vogliamo denunciare il comportamento scandaloso della polizia inglese nei riguardi del nostro collaboratore Ernest, responsabile del settore diritti stranieri per le edizioni La Fabrique e per Alain Damasio (Edizioni La Volte). Ernest è arrivato a Londra con il treno il 17 aprile sera per la fiera del libro di Londra (che si svolge dal 18 al 20 aprile). Aveva programmato più di trenta appuntamenti con editori stranieri e aveva un biglietto per tornare a Parigi venerdì 21 aprile.
Al suo arrivo alla stazione di St Pancras, Ernest è stato fermato da alcuni poliziotti ed è ora detenuto senza diritto a un avvocato, con l’intenzione di essere interrogato ai sensi dello Schedule 7 del Terrorism Act 2000 – con il pretesto di verificare che non sia sul punto di commettere atti terroristici o in possesso di materiale per gli stessi fini.
Per giustificare questa decisione, la polizia ha sostenuto che Ernest avrebbe partecipato a manifestazioni in Francia. Una tale dichiarazione da parte di un poliziotto inglese è del tutto insensata e sembra chiaramente indicare una complicità con le autorità francesi su questo caso. La polizia ha sequestrato il suo telefono e il computer per interrogarlo. Gli è stato chiesto di dare i codici di accesso dei dispositivi agli ufficiali, senza alcuna giustificazione o spiegazione.
Questa mattina, Ernest è stato ufficialmente arrestato e trasferito alla stazione di polizia, accusato di resistenza ai sensi dello Schedule 7 perché si è rifiutato di dare i codici di accesso. In questo momento è ancora in stato di fermo in commissariato.
Consideriamo queste azioni come violazioni della libertà di espressione scandalose e ingiustificabili e come un nuovo esempio dell’arbitrarietà delle leggi antiterrorismo. Attaccare inoltre, la libertà di espressione di una casa editrice ci sembra costituire un ulteriore elemento dell’escalation autoritaria del governo francese di fronte al malcontento popolare e alle mobilitazioni di massa. Chiamiamo tutte le organizzazioni e individualità ancorate a principi democratici a esprimere il loro sostegno con forza e chiarezza e a denunciare queste misure repressive.
Chiamiamo un presidio all’ambasciata inglese a Parigi martedì 18 aprile alle ore 20 per esprimere la nostra solidarietà ed esigere che le autorità inglesi rilascino Ernest e che ritirino tutte le accuse contro di lui. Chiediamo alle autorità francesi di sostenere queste richieste ai loro corrispondenti inglesi. Una mobilitazione avrà luogo contemporaneamente a Londra davanti l’Institut français.
In mattinata è uscito un ulteriore comunicato della CGT settore Editoria, tradotto di seguito.
Libertà per Ernest: salariato delle Edizioni La Fabriques!
Il sindacato generale dell’editoria e della comunicazione scritta CGT ha appreso con stupore l’arresto di un lavoratore della casa editrice La Fabriques, Ernest, a Londra il 17 aprile 2023.
Questo trattamento gli è stato inflitto nel quadro della legge Schedule 7 in materia di terrorismo Act 2000: ciò significa che le autorità inglese vogliono assicurarsi che non sia entrato in territorio inglese con l’obiettivo di commettere atti terroristici! Un sospesso che non ha alcuna base, se non quella secondo la quale Ernest sarebbe conosciuto per aver partecipato a delle manifestazioni in Francia. La criminalizzazione delle lotte non ha frontiere!
Ernest, responsabile diritti stranieri alla casa editrice per la quale è sotto contratto, si recava a Londra nell’ambito del suo lavoro, in particolare per andare alla Fiera del Libro e per incontrare editori stranieri.
La SGLCE-CGT denuncia in maniera determinata questo attacco alla libertà di circolazione e questo arresto arbitrario e tutto politico; chiama tutti i suoi iscritti e iscritte, e più in larga parte tutti e tutte le lavoratrici di ogni settore, a prendere parte al presidio di solidarietà che si terrà questo martedì 18 aprile alle ore 20 davanti all’Ambasciata del Regno Unito a Parigi.
LIbertà senza condizioni per Ernest!
Segnaliamo infine un articolo apparso su Libération in merito alla vicenda.
Seguiranno aggiornamenti..
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