InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Francia (G)rêve encore.

La Francia sciopera/sogna ancora.

Milioni di persone in piazza. Conflittualità generalizzata. Obiettivi chiari e pretese alte. Le immagini e le notizie che ci giungono dalla Francia fanno sognare anche noi.

Allora, sostanziare un esercizio di sguardo situato è ciò che ci ha spinto a trascorrere delle giornate alla ricerca di un confronto con alcuni tra i protagonisti del movimento contro le pensioni in Francia e a confermare che questo sia molto di più. Al di là della retorica e dell’estetica, per conquistarci la possibilità di sognare/scioperare ancora.

Alcune premesse.

Questo spazio (sul sito) ha l’ambizione di costituire un racconto a più voci e a più mani che possa rendere accessibili alcuni ragionamenti e dare uno spaccato il più possibile articolato di una realtà sociale in conflitto. Il primo contributo è il risultato di una breve inchiesta svolta a Parigi a partire da svariate ore di chiacchierate con alcuni contatti sul territorio. I soggetti scelti hanno un interesse rispetto alla vertenza specifica portata avanti nel panorama del movimento (per esempio l’approfondimento sugli scioperi dei netturbini) ma anche per il loro ruolo al suo interno. E’ doveroso sottolineare la specificità del contesto indagato (la metropole) e dunque la parzialità degli aspetti toccati. Il fil rouge che ha condotto le interviste è un’attenta analisi al ruolo dei sindacati in Francia, sia nel movimento che nella storia del conflitto sociale. A partire da questa lente dunque si tracciano qui alcuni elementi utili a costruire una lettura delle trasformazioni e delle relative crisi in territorio francese, ripartendo dal movimento del 2016 contro la legge sul lavoro, passando a più riprese dai tentativi delle precedenti riforme sulle pensioni – con particolare riferimento al 2019 – sino ad arrivare ai più recenti cicli di lotta dati dal movimento dei gilet gialli e dalle proteste contro il green pass.

Quale utilità?

Prendere le mosse da un contesto specifico ma emblematico per numerosi versi, risulta funzionale alla costruzione di un punto di vista più generale sulla fase che stiamo attraversando a livello europeo in un’epoca di stravolgimenti globali dalla pandemia alla guerra in Ucraina. Ciò diventa possibile nella misura in cui, in quanto soggetti che si pongono l’ambizione di lottare, siamo in capacità di situarci all’interno delle proprie specificità territoriali forti di un punto di vista che possa essere utile in prospettiva di lotta.

Alcuni spunti iniziali..

1) Ciò che oggi ci insegna chi si muove in maniera contrapposta agli interessi del capitale in Francia è che non esiste riformismo possibile, ossia gli apparati del capitale non sono in capacità di concedere più niente in un orizzonte di crisi globale, in special modo europea, in cui venti di guerra, insostenibilità del sistema di produzione e consumo, accapparamento violento delle poche risorse rimaste, affamano milioni di persone aprendo una fase inedita e dalle conseguenze tra le più inaspettate nella loro trasversalità.

2) I margini del compromesso neoliberale sono saltati ed è ciò che dimostra il passaggio in forze della riforma tramite l’applicazione dell’articolo 49.3, l’atteggiamento di Macron in aperta ostilità nei confronti dei manifestanti (ivi compresi i sindacati) espresso dal braccio armato del suo governo sin dall’inizio del movimento e che ha avuto il suo culmine a seguito del voto in Consiglio Costituzionale e, altra faccia della stessa medaglia, una tendenza alla radicalizzazione dei sindacati (anche di quelli più riformisti come la CFDT, pronto a firmare un appello in cui si chiama al blocco generale del Paese e, dunque, allo sciopero generale illimitato) e un’unità intersindacale riproducibile per un tempo lungo.

3) Di pari passo, occorre una riflessione sulla composizione sociale e sui soggetti che hanno assunto protagonismo in questa fase, che affonda le sue radici a ben prima del gennaio 2023. Un dato è il radicamento di certe forme di antagonismo in seno alla prima organizzazione sindacale francese, ossia la CGT, frutto del lavoro militante svolto tra le fila del sindacato da parte di soggettività giovani e con percorsi conflittuali alle spalle, ma anche un discorso più generale legato all’impoverimento del ceto medio, dalla precarizzazione del lavoro e dalla perdita delle garanzie di uno Stato sociale forte, come quello francese.

4) Un ulteriore dato che emerge da questa analisi è la trasversalità dei temi portati in piazza, la profondità alla quale il tema del (rifiuto) del lavoro viene padroneggiato dal movimento costituisce un elemento di riflessione centrale, rappresentato bene dall’esperienza degli scioperi dei netturbini a Parigi. Il lavoro viene considerato come condizione imposta di sfruttamento per il profitto di altri, premessa sostanziale per un rifiuto che si generalizza (la presenza dei dirigenti, manager, funzionari nel movimento ne è un tratto distintivo) e che si inserisce a pieno titolo in una crisi generale (europea? O che va oltre confini definiti ?) di valorizzazione inevasa dal capitale, stretto in una tendenza forte all’integrazione delle capacità umane e alla sua ancora mai spenta attività in ottica di ristrutturazione a partire dalle sue stesse crisi (la pandemia..) ma che non può sopperire a un’ineluttabile tendenza all’esaurimento delle risorse del pianeta, ridotto a sembianza di una enorme cava di estrazione del valore.

5) Nella lettura della crisi del capitale (che si deve servire della guerra per riconfermare la propria egemonia neoliberaldemocratica occidentale) per poter costruire un punto di vista di parte è fondamentale saper leggere i punti di forza delle tendenze che rifiutano di stare a date condizioni, che ambiscono alla contesa della gestione delle risorse (in un orizzonte di contropotere?), risultanti dal dispiegarsi dei rapporti di forza, dalla conoscenza dei flussi e dell’organizzazione della controparte, dalla pretesa soggettiva che la propria vita valga e che si esplicita nella volontà di incidere in maniera conflittuale laddove si fa male al capitale.

E infine, buona lettura..

Ciò che segue non ha pretesa di sintesi né di esaustività. Si colloca in un processo aperto di aggiornamento delle chiavi di lettura di cui disponiamo, che abbia l’interesse, come dicevamo, di sostanziare un punto di vista adeguato alle complessità del presente. In questo senso, la rubrica ospiterà differenti contributi, interviste, analisi. Il dibattito è aperto.

I CONTRIBUTO Per un’analisi della prima fase del movimento contro le pensioni: ruolo dei sindacati e composizione sociale.

Traduzione di The French Unions Strike Back di Fx Hutteau.

II CONTRIBUTO Lo sciopero dei netturbini a Parigi: strategia e rivendicazioni

PRIMA PARTE intervista a studenti e studentesse Sciopero dalla formazione: uno sguardo studentesco sulle lotte in Francia.

SECONDA PARTE intervista a studenti e studentesse Sciopero dalla formazione: attacco dello Stato, relazioni con i lavoratori, le istanze ecologiste e femministe.

Sciopero per il salario e sciopero per le pensioni: prospettive intrecciate nella lotta delle operaie Vert Baudet a Lille. I PARTE

La lotta delle operaie Vert Baudet a Lille II PARTE: INTERVISTA A SAMUEL MEEGENS SEGRETARIO COMUNICAZIONE UD CGT NORD

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Falce ed Algoritmo, eccedenza e dispositivi

Note a partire dal disordine complessivo contemporaneo

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Rexhino “Gino” Abazaj di nuovo arrestato a Parigi: il rischio di una nuova estradizione verso l’Ungheria

Nonostante il rifiuto della giustizia francese all’estradizione verso l’Ungheria di Orbán, il militante antifascista italo-albanese è stato arrestato su mandato tedesco.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Un primo resoconto dell’appuntamento “Due giorni a difesa dell’Appennino”: come continuare a rendere vivi i nostri presidi di resistenza dal basso

Iniziamo a restituire parte della ricchezza della due giorni a difesa dell’Appennino, svoltasi in una cornice incantevole a Villore, piccolo paese inerpicato tra boschi di marronete e corsi d’acqua, alle porte del parco nazionale delle Foreste Casentinesi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale e cortei nazionali: di nuovo decine di migliaia in piazza in tutta Italia

La due giorni di mobilitazioni del 28-29 novembre contro la finanziaria di guerra ed il genocidio del popolo palestinese ha nuovamente portato in piazza decine di migliaia di persone da nord a sud.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

DDL NUCLEARE : cosa aspettarci, cosa sappiamo?

Continuiamo ad approfondire e a tenere alta l’attenzione sul tema del ritorno del nucleare.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sainte-Soline: le prove dell’intento di massacrare i manifestanti

«Non riesco più a contare quanti ragazzi abbiamo accecato! È stato davvero divertente!»