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Austria. In migliaia contro i nazisti al governo

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Intensa giornata di mobilitazione oggi a Vienna, dove era programmata la nomina del nuovo governo con l’estrema destra in coalizione con i popolari.

Le elezioni del 15 ottobre hanno sancito l’affermazione di FPÖ e ÖVP. La ÖVP, Partito del Popolo Austriaco, è tradizionalmente il partito delle banche e della borghesia, neoliberista, vicino alla chiesa cattolica e ininterrottamente al governo negli ultimi 30 anni. Il FPÖ, Partito della Libertà Austriaco, è una formazione nazionalista di estrema destra, nata negli anni 50 e sperimentatasi solo alcune volte al governo del paese, negli ultimi tempi salita agli onori delle cronache per le dichiarazioni infami dei suoi rappresentanti, che ammiccavano alle squadre fasciste e alle ronde contro i migranti.

I numerosi appuntamenti di contestazione partivano dall’obiettivo comune di ostacolare la nomina del governo nel giorno del giuramento, denominato “Tag-X“ (Giorno X) “con ogni mezzo necessario“. Dalle 8 di mattina traffico in tilt a Vienna per il corteo degli studenti antifascisti, che avevano organizzato un blocco delle scuole con un concentramento indipendente da cui poi si sono mossi verso Heldenplatz, molto vicino al Parlamento. Un altro concentramento ha visto invece radunarsi i movimenti antagonisti, gli antifascisti e la sinistra radicale, mentre un terzo è stato organizzato da “Offensive gegen Rechts“ (Offensiva contro la Destra). In tutto 9 i cortei, che si sono mossi a raggiera verso il Parlamento bloccando il centro e il grande raccordo stradale. Oltre 8000 manifestanti si sono infine ritrovati davanti alle transenne di sicurezza di Heldenplatz.

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La polizia ha evitato di intervenire contro militanti incappucciati – come invece è prassi in Germania e in Austria – pur essendo costretta ad ammettere di aver dovuto far accedere i deputati della FPÖ al Parlamento da un tunnel sotterraneo a causa dei blocchi. Il bilancio della giornata si chiude con 3 fermi, effettuati nel momento più caldo della mattinata, quando contro la polizia sono stati accesi fumogeni, petardi e almeno un falò, spento poco più tardi, ed è partito un corteo non autorizzato composto da 500 compagni, riparati da striscioni – “Lotta di classe invece che Patria“, “No Pasaran“, „Alerta Antifascista“ – e ombrelli. Il corteo, che si è composto dopo che la manifestazione ufficiale si era sciolta, ha provato a forzare il blocco verso il Parlamento, ma è stato bloccato e circondato dopo poche centinaia di metri e scortato a distanza fino all’Università, dove si concentra l’organizzazione delle proteste.

É stato chiamato, dalla mattina stessa, un presidio sotto il carcere in solidarietà ai prigionieri che non potranno essere in corteo e successivamente ai 3 compagni fermati dalla polizia a Heldenplatz. Il cartello di movimenti e associazioni “Tag-X stoppen“ ha annunciato che la mobilitazione di oggi è solo il primo passo per la contestazione a lungo respiro del nuovo governo austriaco, le cui prevedibili politiche saranno fatte di tagli all’istruzione, chiusura ermetica delle frontiere, esclusione sociale e smantellamento dei diritti: “Lasst Nazis Nicht Regieren, und Niemals Aufmarschieren“ (Non lasciate i nazisti governare, men che mai manifestare).

 

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