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Ambiente: il ciclone Boris continua a devastare l’Europa centro-orientale

Il ciclone Boris continua a devastare L’Europa centro-orientale, lasciando dietro di sé una lunga scia di distruzione.

Fango e detriti ovunque, allagamenti, città evacuate, infrastrutture a rischio e, al momento, almeno 18 vittime: tre morti e otto dispersi in Repubblica Ceca, sette decessi in Romania, quattro in Polonia e quattro in Austria, dove è attesa un’imminente seconda ondata di alluvioni.

La situazione preoccupa, anche per il contraccolpo che questi sconvolgimenti avranno sul comparto industriale e agro-alimentare di questa parte d’Europa. “Si dovrà innanzitutto capire come far ripartire non solo le attività industriali e manifatturiere, ma anche l’agricoltura, che in quelle zone è di importanza fondamentale – afferma Massimiliano Fazzini, docente di Rischio Climatico presso l’Università Di Camerino – E si dovrà soprattutto pianificare una serie di interventi strutturali e non strutturali tenendo conto di questo cambiamento climatico.”

Abbiamo cercato di capire meglio il profilo e gli impatti di queste condizioni meteorologiche estreme con Massimiliano Fazzini, docente di Rischio Climatico presso l’Università Di Camerino Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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