CasaPound Cremona e le sue amicizie: tra fucilatori e mafiosetti
Il vice presidente del movimento fascista arriva addirittura ad affermare: “ il coma di Emilio è un rimedio farmacologico, una cura, niente più niente meno. Non è stato mandato in coma là, davanti al centro sociale.” e “ In Italia non esiste un precedente di aggressione da parte di CasaPound verso organizzazioni avverse”. Dichiarazioni false, provocatorie ed inacettabili: basti pensare alla provocazione respinta fuori da una scuola a Napoli, gli agguati ai danni di un militante dell’Ex OPG ‘Je so pazzo’ sempre nella città partenopea e di un ragazzo a Trento avvenuti negli ultimi mesi.
Inoltre gli inquirenti hanno scarcerato e trasferito ai domiciliari tra sabato e oggi i fascisti Galli e Taietti, reclusi con l’ accusa di tentato omicidio, continuando dall’altra parte a criminalizzare i compagni la cui sola colpa è quella di aver difeso lo spazio sociale; trattenendoli in carcere.
Per la conferenza stampa, inoltre, i fascisti di Cremona hanno riesumato una nota canaglia locale: al fianco di Andrea Antonini si trovava Diego Ratti, noto mazziere missino che, nel suo curriculum, vanta anche il ferimento di tre compagni.
E’ il 1971, infatti, quando Ratti imbracciando un fucile da caccia ferisce tre militanti legati alla sinistra extraparlamentare cittadina: uno di questi è Antonello Lena, compagno che ha dato vita al Centro Sociale Dordoni e che l’ha animato fino alla sua morte nel 2008.
Ratti inoltre si trovava nella posizione di segretario provinciale del Movimento Sociale Italiano durante l’assassinio a Milano di Fausto e Iaio, quando proprio a Cremona si trovava la base nera, come emerso dalle indagini, che funse d’appoggio logistico per i loro assassini. Forse proprio a lui si potrebbero chiedere delucidazioni sul caso, sul quale non è stata fatta ancora piena chiarezza dopo anni, dati i suoi rapporti di amicizia e supporto che teneva e continua a tenere con l’estrema destra cittadina.
La foto è tratta da un’articolo di Lotta Continua del 13 dicembre 1977 riguardo un’offensiva contro i compagni nei pressi del Bar Duomo, allora covo nero molto noto in città, e capitanata proprio dal feritore e fucilatore Ratti.
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