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Dalle vie delle montagne ribelli ai sentieri partigiani di città

Pubblichiamo di seguito una lettera di Eddi, studentessa antifascista sottoposta dal 5 aprile al divieto di dimora a Torino per aver cacciato dall’università un gruppo di neofascisti venuto a chiedere di tagliare le borse di studio agli studenti stranieri.

Oggi vorremmo essere con voi. Non vorremmo essere lontani a guardare foto in cui appaiono i nostri enormi visi, preferiremmo essere puntini tra la folla, irriconoscibili ai più, tranne per chi ci cerca. Senza per forza avere grandi pensieri, sereni che i piedi per camminare insieme siano abbastanza, senza dover tenere il tono solenne che una lettera impone.

Ma quelle grandi facce e queste piccole parole hanno un motivo, una storia e una memoria costruita tra tanti sguardi, tante vite, tante ragioni, tante storie. Se hanno un senso d’esistere, allora non c’è posto migliore dove portarle perché oggi è il 25 aprile.                      

Oggi è il giorno in cui altri prima di noi si sono guardati negli occhi e probabilmente piangendo, saltando e puntando verso il cielo armi ormai stanche di tutto il sangue versato e hanno gridato: “Siamo liberi!”. Dunque eccoci, in ogni modo e con ogni mezzo necessario, ci guardiamo negli occhi ci teniamo la mano e, nonostante ormai da troppi anni non ci sia nulla da festeggiare, gridiamo: “Siamo liberi!”. Non di certo grazie alla giustizia che ci giudica pericolosi e da isolare, né grazie al lavoro precario e mal pagato: sono le nostre scelte a renderci tali. Non solo quelle di chi oggi non c’è, anzi.

La nostra assenza è la conseguenza particolare di un agire collettivo, plurale. Spesso contraddittorio, a volte sgraziato, ma sempre sincero. Grande di una grandezza che si può considerare solamente se misurata lontano dalle tante metriche che negli anni abbiamo imparato, per pura e quieta convenzione.

Le erbacce cattive che hanno strappato dal nostro campo non faranno altro che lasciar spazio a nuovi semi e nuove gemme. Nasceranno altri fiori sgraziati e bellissimi. Contraddittori e sinceri di fronte ad ogni gesto che riterranno violento e prevaricatore.

Saranno vivi della mancanza che oggi sentiamo, come solo chi crede in quel che fa sa essere.

La Storia (quella con la maiuscola!) non si ricorderà di noi, poco importa. La nostra buona memoria sarà la base su cui faremo in modo che ciò che riteniamo importante ancora oggi si ripeta.

Siamo partigiani.

Contro una Patria inutile e cattiva che non riconosce figli neanche se affogano nei suoi mari, siamo partigiani.
Perché ogni contrada è patria del ribelle ogni persona onesta per noi dona un sospir.
Questo è il motivo per cui con tutti i mezzi concessi e ben oltre, ci vogliono impedire di vivere sereni o, più semplicemente, questo è quello per cui viviamo.

Ai ducetti d’oggi, anche questo 25 aprile rinnoviamo un’antica promessa, fatta nel ’45.

Renzi o Salvini e chi per loro, nelle aule di tribunale come in quelle di scuole e università, non vi lasceremo continuare ad arricchirvi sulle nostre miserie, non vi lasceremo tranquilli al caldo di un focolare che pensate noi non meritiamo.
Non vi lasceremo in pace, perché con voi non c’è altra possibilità che la guerra.

Non spargeremo sangue, non è il tempo di farlo, ma v’impediremo di sognare un domani che non vorreste condividere con nessuno che sia altro da voi.

Vogliamo venire a prenderci il futuro e i mezzi con cui cercate d’impedircelo parlano una lingua straniera per noi, quella della paura e della punizione. Dal canto nostro non li capiamo, ma sentiamo forte e chiaro il vostro timore: siete infami ma almeno consapevoli. Sapete bene di essere esclusi da questo avvenire, la vostra scelta del resto l’avete fatta tempo addietro.

Infatti la responsabilità che ci prendiamo questo 25 aprile non vi riguarda, è verso tutti gli altri.

Tutti e tutte i silenti partigiani d’oggi che vogliamo comprendano il perché della scelta che abbiamo fatto noi. E che magari si uniscano nel portarla avanti, anche per noi che al momento abbiamo qualche difficoltà.

Buon 25 aprile a chi ha lottato e si è liberato, buon 25 aprile a chi c’è oggi.

Buon 25 aprile compagni siamo sempre al vostro fianco. Chi lotta non mancherà mai.

Dal confino,

Eddi

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