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Livorno è antifascista!

Riceviamo e pubblichiamo volentieri il comunicato di Azione Livorno Antifascista

Giovedì 2 Maggio il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini è venuto a Livorno per presentare un suo libro, vergognosamente ospitato all’interno del cinema teatro “4 Mori”, struttura gestita dalla Compagnia Lavoratori Portuali, rappresentando un insulto alla storia di questa città e a quella dei suoi lavoratori, proprio all’indomani del Primo Maggio.

Basti pensare alla riforma dei porti e alla privatizzazione che questo ministro e il suo governo stanno portando avanti per arricchire gli armatori sulla pelle di chi lavora.

Livorno è una città nata sui valori di antirazzismo e antifascismo, dove non è tollerato l’odio nei confronti del diverso o del nuovo. Una città che è cresciuta grazie alle persone migranti, schernite e denigrate invece dai partiti di destra come la Lega, Fratelli d’Italia, ma anche da quei partiti che si definiscono “di sinistra” pur non avendo mai fornito un aiuto reale e tangibile alle persone sbarcate nei nostri porti.

Salvini oltre ad essere stato fautore di politiche razziste, autoritarie e discriminatorie (ricordiamo il decreto Salvini, o il caso della Sea Watch), porta avanti le stesse parole d’ordine che sono state sfruttate durante il periodo più buio della nostra storia, il regime fascista. Dio, patria e famiglia, tre parole che figure come Salvini, Vannacci e Meloni hanno continuamente in bocca.

Salvini e per estensione il suo partito, rappresentano quell’Italia che continua a non garantire dei posti di lavoro sicuri e controllati, che vede tagliati i fondi ai centri d’aiuto per le persone soggette a violenza domestica ma incentiva la presenza dei “Pro Vita” nei consultori. Quel paese in cui aumentano i CPR e le violenze nei centri di detenzione (ricordiamo il recente caso del Beccaria), in cui si continua a tagliare fondi per istruzione e sanità e a spendere sempre di più, invece, per le armi e per i manganelli con cui vengono repressi coloro che scelgono di manifestare il proprio dissenso.

Allo stesso modo non possiamo permettere la presenza del ministro che con l’iniziativa dell’Italia dei sì sostiene attivamente le grandi opere a partire dalle trivelle fino ai rigassificatori, dal ponte sullo stretto al Tav. Opere che equivalgono a devastazione di territori e a costi insostenibili pagati coi soldi dei cittadini.

Non possiamo tollerare che un soggetto come Salvini, che ha le mani macchiate del sangue degli studenti morti in PCTO, degli operai morti sul lavoro, delle persone a cui è stata spaccata la testa coi manganelli, delle donne uccise da uomini, figli sani del sistema patriarcale sostenuto da Lega e partiti limitrofi, abbia la libertà di spargere parole d’odio in un teatro della nostra città.

Per questo giovedì 2 Maggio, abbiamo lanciato un corteo come Azione Livorno Antifascista, a dimostrazione che questa città è unita e non tollera la presenza di Salvini e delle sue politiche fasciste, razziste, e discriminatorie su ogni fronte.

Nonostante la pioggia e il maltempo, più di 500 persone tra precari, studenti e diverse realtà politiche, hanno attraversato la città dimostrando sì intolleranza (come è stato detto dai giornali), ma nei confronti di chi come ministro ha per anni imposto miseria, sfruttamento, razzismo e violenza. Presenti anche numerosi portuali, sia in presidio che in corteo, lavoratori tra i più colpiti dalle politiche leghiste ed indubbiamente legati alla storia politica del luogo in cui si è voluta tenere la presentazione del libro.

Denunciamo innanzitutto un ridicolo schieramento di forze dell’ordine, disposte a difesa di un Ministro che in passato, insieme al suo partito, ha contribuito al furto di 49 milioni di fondi pubblici, ha lasciato morire centinaia di persone in mare bloccando le navi di soccorso nei porti e ha promosso e continua a promuovere politiche repressive contro chi esprime il proprio dissenso.

Ma nonostante l’imponente dispiegamento, Salvini è stato costretto a sgattaiolare nel teatro di nascosto attraverso un ingresso secondario, ed è intervenuto di fronte a una platea mezza vuota a dimostrazione, ancora una volta, che la destra a Livorno avrà anche qualche elettore ma non avrà mai agibilità politica.

L’ipocrisia incarnata da un personaggio del genere non rappresenta Livorno né tantomeno i livornesi: Livorno ieri era in piazza a dire che si rifiuta di accogliere politici che rigurgitano parole d’odio e non permetterà che Salvini possa liberamente tenere un comizio elettorale in favore di Vannacci in vista della sua candidatura alle europee.

Questo è solo l’inizio di una Livorno che si risveglia e riprende i propri spazi d’appartenenza, NON UN PASSO INDIETRO!

Azione Livorno Antifascista

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