L’orgoglio antirazzista invade la roccaforte leghista di Pontida
Dal palco tanti gli interventi che hanno sottolineato il carattere della giornata: una festa per ribadire che il razzismo non può avere cittadinanza in alcun luogo, soprattutto a un mese di distanza dalla cacciata di Salvini da Napoli. Dal palco hanno preso parola studenti, migranti, centri sociali, movimenti territoriali come il No dal Molin e il movimento No Tav che ha ricordato come da sempre la Lega, in Val Susa, ha rappresentato un elemento ostile e divisivo nei confronti della resistenza popolare al TAV. La marcia del 6 maggio lo
Massiccia la presenza di polizia e sorvegliare la festa con blindati e forze in antisommossa, impegnate a mantenere alta la pressione contro l’iniziativa boicottata dall’amministrazione comunale di Pontida, dalle autorità locali e dalle forze politiche del territorio. Il pratone, sede del ritrovo, era stato negato fino a due giorni fa Ferrovie dello Stato mentre il sindaco ha fatto chiudere gli esercizi commerciali del paese e i luoghi di interesse pubblico nel tentativo di alimentare un clima di tensione attorno al concerto.
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