Roma, Battistini: gli unici stranieri sbirri e fascisti nei quartieri
Questo show però oggi non c’è stato. Centinaia di cittadini del territorio, migranti, studenti, attivisti per il diritto all’abitare sono infatti oggi scesi in piazza per impedire che un presidio di questo tenore avesse luogo a poche centinaia di metri da dove l’incidente è avvenuto.
Fin dalle 16 di pomeriggio la piazza della metro di Battistini è stata perciò animata da tutti coloro che vivendo effettivamente questo quartiere si sono resi conto che i problemi quotidiani non si risolvono con facili slogan fascisti ma lottando quotidianamente per la conquista di diritti e dignità.
Dopo alcune ore di slogan e volantinaggio nella piazza, la polizia in tenuta antisommossa ha caricato il concentramento antirazzista, picchiando chi era lì solo per urlare che non si può fare campagna elettorale sulle morti e sulle tragedie.
Puntuali, dopo le cariche della polizia, sono spuntati una cinquantina di fascisti di Casapound che scortati e difesi dalle guardie hanno srotolato un paio di striscioni razzisti sotto lo sguardo attonito dei passanti, ironia della sorte, la maggior parte migranti data la composizione del quartiere. Dopo un’oretta però i fascisti a braccetto con la polizia hanno finalmente capito di non essere i benvenuti a Battistini come in tutti gli altri quartieri di Roma e hanno mestamente ripiegato nella metro, ritornando verso le fogne da dove erano usciti.
Il quartiere di Battistini, che già era stato attraversato sabato 30 dal corteo partito dal Bronx per la questione delle case popolari, questo pomeriggio ha impedito che quattro scemi fascisti continuassero a strumentalizzare la vicenda di Cory per il perseguimento di odiosi fini razzisti, esprimendo ancora una volta solidarietà e vicinanza alla famiglia di Cory, che sta dimostrando una dignità inenarrabile.
Oggi, come tutti i giorni: gli unici stranieri sono gli sbirri e i fascisti nei nostri quartieri.
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