Roma, candidato sindaco di Casapound preso a cascate
Simone di Stefano, numero due di Casapound e candidato sindaco di Roma, è stato intercettato nella giornata di ieri da militanti antifascisti mentre si trovava in una macchina guidata dal suo autista e aveva da poco terminato un comizio elettorale.
Secondo la ricostruzione fatta dai giornali, mentre la macchina era ferma ad un semaforo in Via Taurianova, è stata circondata da una quindicina di persone armate di manici da piccone e caschi che ne hanno frantumato tutti i vetri, causando ai due fascisti qualche escoriazione poi medicata in ospedale.
Immediata la reazione di Casapound che per bocca di Iannone e attraverso il sito ufficiale piange l’accaduto, sottolineandone il carattere antidemocratico e facendo appello alla solidarietà di tutte le forze politiche.
A 10 giorni dall’elezione del sindaco, i giornalisti riconducono questa azione ad una tensione pre elettorale che pare stia facendo aumentare gli scontri tra militanti antifascisti e neofascisti nelle ultime settimane.
Viene infatti descritta come reazione a questo episodio l’ incursione da parte dei militanti di Casapound fatta nella stessa serata presso il centro civico polivalente Uscita 23 (in gestione ad un gruppo di giovani volontari del PD) del quale sono stati distrutti gli arredi.
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