Salvini contestato a Pisa : “basta guerra tra poveri”. Manifestanti anti-leghisti caricati. Sei fermi e due feriti
Una campagna elettorale che sembra una via crucis quella di Matteo Salvini. Sventola come un bambino il suo programma “sovranista” mentre l’alleato Silvio prepara la grande coalizione col PD. E ovunque va viene accolto dalle contestazioni che gli ricordano che lo stragista di Macerata era un suo candidato al consiglio comunale.
Un uomo da facebook, una bolla mediatica che vive dello spazio che gli viene dato dai giornali a giudicare dalla folla che lo attendeva: appena trenta sparuti leghisti in piazza Vittorio Emanuele. Una città che visibilmente è per lui terra straniera. In 500 tra comitati di quartiere, centri sociali e collettivi studenteschi si sono riuniti invece da piazza delle Logge per dire BASTA GUERRA TRA POVERI.
“Siamo gli stessi che hanno contestato Renzi il 29 aprile” dicono dal megafono “non ne possiamo più dello sproloquiare delle istituzioni sulla nostra pelle”.
Il corteo è partito dritto per corso Italia con l’obiettivo di raggiungere Salvini e dirne quattro al candidato della Lega. Ma il soliloquio televisivo del felpato, evidentemente, non dev’essere disturbato. A difendere lo sparuto gruppo di leghisti ci sono infatti circa quattrocento poliziotti, quasi uno ogni manifestante (alla faccia dei tagli alle forze dell’ordine!). Al primo tentativo di passare, la celere risponde con una carica e ferma nel mucchio uno dei manifestanti. Il corteo però non si dà per vinto e ripiega sui lungarni, da lì si prova a passare su via Mazzini. Determinati i manifestanti si avvicinano al cordone degli agenti in antisommossa e partono due lunghe cariche. Cinque ragazzi vengono fermati e malmenanti, due devono essere portati all’ospedale. I manifestanti costruiscono una barricata per proteggere il corteo, cresce la rabbia, lanci di oggetti contro le forze dell’ordine. “Siete il servizio d’ordine della politica che rovina questo paese” dice una ragazza al megafono.
La manifestazione comunque prosegue, ancora centinaia di persone in piazza che continuano a manifestare per le vie di Pisa fino a raggiungere la Questura dove si richiede il rilascio dei fermati.
Il razzismo è un imbroglio, l’ultima arma dei politici come Salvini per raccattare qualche privilegio e poltrona. Il razzismo è violenza, come quella che abbiamo visto a Macerata. Salvini non è il mandante “morale” della tentata strage di Luca Traini, ne è l’istigatore materiale e la copertura politica. Alla violenza si risponde con la forza. Da Pisa a Piacenza, da Macerata a Torino fischia un nuovo vento. E non è quello dell’antifascismo incartapecorito delle istituzioni e della memoria messa in vetrina.
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