Sul tentato omicidio di stampo fascista a Nantes
Nei giorni precedenti sui social media è circolata la notizia di un’aggressione a Nantes di stampo fascista ai danni di due ragazzi. Erwan e Steven, questi i loro nomi, di 18 e 16 anni, si diceva fossero stati circondati da una quindicina di persone riconosciute come appartenenti ad ambienti dell’estrema destra e picchiati selvaggiamente con delle mazze. I due ragazzi per le contusioni riportate sarebbero stati ricoverati in ospedale in condizioni gravi. La scarsità di fonti attendibili e circostanziate sull’accaduto ha obbligato gli stessi compagni del territorio a condurre in questi giorni un’indagine per fare luce sull’episodio. Dal profilo di Nantes Révoltée apprendiamo le seguenti informazioni raccolte direttamente da uno degli aggrediti, Steven.
Domenica sette maggio, tra mezzanotte e l’una, Erwan e Steven tornavano a casa in bici dopo aver partecipato al corteo contro l’elezione di Macron. Steven perde di vista il suo amico che viaggia più veloce di lui e improvvisamente viene aggredito da quattro uomini che prima gli urlano “sei un antifa?” e poi lo gettano a terra colpendolo con pugni e spaccandogli una bottiglia in testa. Gli aggressori sono messi in fuga da una macchina di passaggio. Pochi metri più avanti Erwan è riverso al suolo, colpito dalla stessa banda. Sembra morto. Ha ricevuto colpi esclusivamente alla testa, sembra con l’utilizzo di un manganello. Ha riportato fratture al cranio, al viso e il collo è danneggiato. In ospedale Erwan viene messo in coma farmacologico.
La nota di Nantes Révoltée ricostruisce inoltre il contesto dell’aggressione evidenziando una serie di indizi che ricondurrebbero a una matrice fascista l’identità del gruppo responsabile del tentato omicidio di Erwan e Steven. Innanzitutto per tutta la durata del corteo un gruppuscolo di fascisti è stato notato nei pressi del percorso della manifestazione con guanti e caschi alla mano. Tenuti a distanza sono stati infine in tarda serata messi in fuga dal servizio d’ordine del corteo. Né Erwan, né Steven sono stati derubati. L’aggressione nei loro confronti è stata condotta per colpire le persone e con la volontà di uccidere. Le modalità dell’aggressione – utilizzo di manganello e bottiglie – ricorre sia nell’attacco ad alcuni militanti antifascisti di Nantes risalente a febbraio sia in altri episodi degli ultimi mesi contro individui isolati.
Nantes e l’ovest bretone della Francia sono terre ostili ai fascisti. Qui il Front National ha raccolto i risultati più magri. I gruppi di estrema destra contano a Nantes una decina di membri, identificati dal movimento. Pochi, controllabili ma comunque protagonisti di un’attività spregiudicata. Hanno attaccato a più riprese i cortei locali contro la Loi Travail, venendo puntualmente respinti. Inoltre lo scorso ottobre, a Saint Brévin, un centro d’accoglienza per profughi è stato colpito con armi da fuoco.
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