Torino: grave attacco di Edisu agli studenti antifascisti
Ieri è stato approvata l’aggiunta della revoca della borsa di studio a chi mette in atto “gravi comportamenti” nel bando Edisu, l’Ente regionale per il diritto allo studio.
Dopo polemiche che vanno avanti dai fatti della contestazione del FUAN di febbraio, il presidente Edisu Alessandro Sciretti (Lega) e l’assessora all’Istruzione Elena Chiorino sono riusciti in quello che studenti e studentesse, dottorand*, docenti e addirittura il Rettore (sic!) hanno criticato. Questo è un gravissimo ricatto della Regione Piemonte che attacca le lotte sociali degli universitari e promuove un regolamento del tutto arbitrario che può sottrarre risorse economiche a chi ne ha bisogno per continuare gli studi.
Ci chiediamo chi decide quali comportamenti sanzionare, esponenti di estrema destra che nel nostro ateneo non hanno mai messo piede? Le dichiarazioni di Chiorino e di Sciretti, rispettivamente “L’università è certamente un luogo di confronto, ma non può essere considerata una zona franca in cui chiunque, in base ad astrusi ragionamenti ideologici, può fare ciò che vuole” e “Questo bando mette insieme la necessità di supportare gli studenti capaci e meritevoli nell’era post-Covid e la volontà di affermare un valore fondamentale: il rispetto delle regole è parte integrante dei requisiti di merito”, sono per noi inaccettabili: considerare l’antifascismo un astruso ragionamento ideologico, la strumentalità del mettere su piani contrapposti chi ha difficoltà economiche e chi non rispetta delle fantomatiche regole e l’ossessione per criteri meritocratici e non di necessità, soprattutto in questo periodo di crisi post-pandemia, non possono che essere considerate delle provocazioni.
Se questo è il modello di università che la Regione impone, in cui per ricevere aiuti economici per studiare si è costretti a non mettere nulla in discussione, noi non staremo certo a guardare passivamente!
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