Una prima vittoria. La Statale è antifascista e antirazzista!
L’annuncio arriva dopo l’assemblea pubblica di ieri pomeriggio e alla visita alla presidenza di Lettere e Filosofia, che aveva accolto la prenotazione dell’aula 111 da parte dei neoazisti. Qui i responsabili hanno pubblicamente dichiarato di non aver ricevuto nessun tipo di documentazione sul convegno e di aver negato l’aula non appena venuti a conoscenza delle identità di organizzatori e invitati.
Ad ogni modo sappiamo bene di non poterci in alcun modo fidare di questa amministrazione. Le cariche in chiostro, gli arresti di 9 studenti, il nuovo regolamento che mina la libertà di espressione sono solo alcuni esempi di comportamenti quantomeno fascistoidi di di rettore e cda.
Soprattutto il fatto che non abbiano l’autorizzazione non implica che non ci provino lo stesso o che non si presentino a maggior ragione per altri tipi di provocazione.
QUINDI RICORDIAMO A TUTTI GLI APPUNTAMENTI DI SETTIMANA PROSSIMA! LUNEDì H.14,30 ASSEMBLEA PUBBLICA A SCIENZE POLITICHE, MERCOLEDì H.16,30 INCONTRO CON SAVERIO FERRARI, VENERDì 17 DALLE 8,30 PER TUTTA LA GIORNATA HAPPENING CULTURALE E PRESIDI ANTIFASCISTI!
Di seguito il testo dell’assemblea del 9 gennaio della “Statale Antifascista e antirazzista”
No al convegno neonazista , nè il 17 gennaio nè mai.
Statale libera, Milano antifascista.
Alcuni gruppi neonazisti stanno organizzando un convegno in Statale per il 17 gennaio.
Questi signori hanno raccolto – e lo dichiarano – l’eredità di razzisti, comandanti delle SS, esponenti della Repubblica di Saló e dell’MSI, stragisti degli anni della strategia della tensione, a partire da piazza Fontana:
Evola, Degrelle, Condreanu, Romualdi, Pound, Freda e Thiriart.
Il gruppo promotore è la copertura “universitaria” di Lealtà Azione, associazione dichiaratamente neofascista, responsabile negli ultimi anni di diverse aggressioni – a partire dal portavoce Del Miglio, condannato per tentato omicidio – perpetrate coltello alla mano negli ultimi anni a Milano.
Millenivm che ha organizzato l’incontro invece, cerca di ripulirsi, seguendo il celebre consiglio “per essere fascisti e avere spazio non dite di essere fascisti”. Peccato che abbia tra i redattori personaggi fondamentalisti, omofobi e guerrafondai, ispirati a Evola e neonazisti russi. Peccato che all’ultimo convegno abbiano invitato il professor Moffa, negazionista della Shoah. Peccato che esplicitino di essere un partito comunitarista e che il “comunitarismo” sia il parto di Jean Thiriart delle Waffen-SS.
Comunitaristi sono anche gli invitati, come Claudio Mutti, talmente impresentabile da mettere in dubbio la sua presenza (“per motivi tecnici”) non appena la sua partecipazione è divenuta di dominio pubblico.
Claudio Mutti ha collaborato con l’assassino Franco Freda, con esponenti di Gladio e dei servizi segreti coinvolti nello stragismo di Stato. E’ stato l’uomo-chiave nell’adesione del neofascismo italiano all’Internazionale Nera, erede del movimento Jeune Europe del solito Thiriart; in seguito ha dato vita a Lotta di popolo e scritto diversi contributi per “Il rosso è nero”.
L’ambiguità rossonera si chiarirà come parte di un disegno di “infiltrazione” a sinistra funzionale alla “strategia della tensione”. Esalta la storia della 13ma Divisione delle Waffen-SS. Si è convertito all’islam col nome di Omar Amin, tributo a Johann von Leers, un comandante SS scappato in Egitto, che aveva adottato proprio questo pseudonimo. “Eurasia” e’ un coordinamento che edita anche l’omonima rivista di cui Mutti è il direttore, animata da figure conosciute per i loro trascorsi neofascisti.
Eurasia è infatti una trovata di differenti gruppi neonazisti, a partire da quelli attivi in Russia, rappresentati da Alexander Ionov (presidente del movimento antiglobalista russo) e Andrew Kovalenko, rappresentante del movimento eurasiatista russo. Questi gruppi rivendicano “con orgoglio la funzione civilizzatrice svolta dalle culture e dalle tradizioni religiose fiorite nello spazio euro asiatico”. Sostengono il presidente Putin, dal quale ricevono finanziamenti. Non c’è che dire, hanno trovato un protettore degno di loro in un autocrate nemico dei diritti umani, a partire dalla libertà di espressione e di quelle di genere.
Accoltellatori, negazionisti, omofobi, antisemiti razzisti, fascisti e nazisti legati agli stragisti di piazza Fontana ed alla strategia della tensione, non possono in assoluto trovare spazio.
In particolare in un’università, luogo di sapere, memoria e cultura, non di ignoranza e barbarie. In particolare a Milano medaglia d’oro per la Resistenza, tra l’altro a 10 giorni dalla giornata della Memoria.
Chiediamo a tutta la Milano che ama la libertà, ai docenti, ai lavoratori, agli studenti tutti di conservare la memoria , di essere partigiani, prendendo chiaramente posizione e parte. L’amministrazione universitaria e lo stesso rettore Vago devono negare in maniera pubblica di aver concesso un’aula per un simile abisso di ignominia.
Noi lo facciamo e ci saremo
da cantiere.org
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