A Calais fioccano lacrimogeni e razzismo istituzionale contro i migranti
In circa duecento migranti nella notte di domenica hanno abbattuto diverse delle recinzioni che proteggono l’ingresso al tunnel. La polizia francese ha alzato il livello della risposta, utilizzando gas lacrimogeni contro coloro che cercavano di accodarsi ai veicoli che si avviavano ad attraversare l’Eurotunnel che conduce in Inghilterra tramite la Manica.
I ministri degli interni Cazeneuve e May hanno così dato una risposta effettiva della loro idea di risolvere il prima possibile la situazione: ovvero aumentare fortemente gli effettivi di polizia impiegati soprattutto sul lato francese al fine di mettere in campo continue operazioni di deterrenza nei confronti dei migranti; in un articolo congiunto pubblicato sul Telegraph i ministri hanno scritto della necessità di far capire ai migranti che Francia e Inghilterra non hanno così tanto da offrire, e che le strade dei due paesi “non sono lastricate d’oro”.
Una posizione che puzza d’ipocrisia rispetto al dato che Francia e Inghilterra stanno senza dubbio meglio dei paesi devastati dalle guerre e dalle carestie provocate proprio dai due (ex)giganti della politica mondiale. Particolarmente pelosa è anche l’enfasi finale sull’assunzione europea del problema di Calais, quando storicamente Uk e Francia hanno sempre cercato di svicolarsi dal problema quando questo può essere scaricato sui paesi della sponda nord del Mediterraneo (vedi Ventimiglia).
Intanto in Inghilterra ci sono state manifestazioni separate, pro e anti-migranti nella città di Folkestone, nelle vicinanze dello sbarco inglese dell’Eurotunnel. Quella pro è stata organizzata dal comitato Folkestone United, un gruppo di residenti che ha chiesto con la sua azione un miglior trattamento dei migranti a partire dal rispetto di una scelta di vita difficile come quella della migrazione. Quella anti è stata invece organizzata dai noti fascisti dell’English Defense League, che hanno ribadito la loro retorica di una nazione inglese in ginocchio e della necessità di occuparsi prima degli inglesi e delle loro necessità.
Una posizione accettata nei fatti da Cameron, primo ministro inglese, che negli obiettivi del suo mandato ha la riduzione dell’immigrazione in Uk nell’ordine delle decine di migliaia di persone. Un obiettivo che ha risvolti assassini, dato che sono già 10 i migranti che hanno perso la vita da giugno grazie alle politiche assassine di una Fortezza Europa tanto abile e rapida nel far circolare capitali finanziari quanto rigida nell’assicurare agli esseri umani il diritto alla mobilità.
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