InfoAut
Immagine di copertina per il post

Banche e risparmi: l’attacco di Renzi alla classe media?

Arriva purtroppo il suicidio di un pensionato, Luigino D’Angelo, che per effetto del decreto ha perso tutti i suoi risparmi a cui si aggiunge il caso Boschi. In pochi giorni, assistiamo forse al primo momento di vera difficoltà del governo Renzi. Il Presidente del Consiglio prova a correre ai ripari, va a “Porta a porta” e inserisce nella finanziaria un Fondo interbancario di tutela dei depositi ad hoc per evitare altri incresciosi incidenti rimborsando una parte degli obbligazionisti. Segue poi il consueto codazzo di polemiche, richieste di dimissioni e inchieste della magistratura per accertare “responsabilità” mentre martedì le vittime del Salvabanche si sono date appuntamento proprio sotto alla sede di Bankitalia per far sentire la propria voce.

 

Cosa sta succedendo nel mondo del credito italiano?

Quel che è sicuro è che le rassicuranti retoriche sulla “truffa” sono buone solo come lenitivo da talk-show mentre tra i commentatori economici un po’ più scafati non si fa fatica a riconoscere che, ben lungi dall’essere eccezionale, la vicenda rivela uno dei problemi strutturali del sistema creditizio italiano che ha vissuto di collusione con parti del sistema clientelare nostrano, intrattenendo una dubbia promiscuità creditore-debitore e banca-fondazione a controllo della banca stessa. Dalle pagine del Sole 24 Ore il grande capitale bacchetta il piccolo, fustigando la declinazione finanziaria delle propaggini provinciali del capitalismo italico, incapace di valutare correttamente il rischio e di dotarsi di un sistema di check and balance della performance sul mercato che permetta di navigare nel burrascoso ma eccitante mare della finanza globale. Sullo sfondo si gioca d’altro canto anche una partita quanto alla ristrutturazione del sistema creditizio che si aprirà nei prossimi mesi attraverso ricapitalizzazioni e acquisto degli istituti più piccoli di cui solo una parte del mondo della finanza beneficerà.

Bcc di Terra d’Otranto, Istituto per il Credito Sportivo, Cassa di risparmio di Ferrara, Cassa di risparmio di Loreto, Cassa di risparmio di Chieti, Popolare dell’Etna, Popolare delle Province Calabre, Banca Romagna Cooperativa, Bcc Irpina, Banca Padovana, Banca Marche, Cassa Rurale di Folgaria, Credito Trevigiano, Banca di Cascina, Banca Brutia. Basta scorrere la lista dei nomi degli istituti commissariati da Bankitalia per costatare, in effetti, che sono tutte banche “popolari” o “del territorio” ossia delle banche che nei decenni scorsi hanno attirato clienti per una loro presunta vicinanza che avrebbe dovuto essere sostegno al tessuto economico locale e che in realtà hanno sempre più preferito un’uscita dall’alto nei circuiti finanziari globalizzati. E questo, se ne facciano una ragione gli apologeti del capitalismo in vitro, non tanto per un’ingordigia o mala gestione dei vertici quanto per una sostanziale stagnazione italiana che dura ormai da 15 anni (quindi dell’impossibilità di fare profitto prestando alle imprese) e di un mattone sempre meno redditizio.

D’altronde la vicenda Monte dei Paschi e il ruolo ambiguo della stessa Bankitalia nella vicenda delle quattro banche salvate dovrebbero bastare per ricordare ai nostri analisti che non è tanto una questione di dimensioni o di territorio quanto di quel carattere estrattivo-mafioso costitutivo di tutto il capitalismo nostrano in cui cooperative, capitale finanziario e collusione con la politica si mischiano senza soluzione di continuità.

 

Salta il tappo?

Più che sui banchieri, della cui naturale disonestà solo uno stolto potrebbe dubitare, i nomi delle banche ci dicono qualcosa di ben più interessante sui propri clienti: sono piccoli risparmiatori, di provincia, che hanno beneficiato in un momento o in altro della loro vita di occupazione/buone uscite/pensione/accesso alla proprietà o di una combinazione di questi elementi e che hanno pensato di “svoltare” con la finanza creativa, coi soldi facili, ecc.

Si tratta di una parte di quel blocco sociale che nella società italiana occupa una posizione centrale a livello demografico (siamo un paese di vecchi) ed elettorale (visto che è in questa fascia che si situa una buona parte dei votanti). Un blocco che sta stringendo i denti da inizio crisi cercando di attraversarla indenni (poi c’è chi ci riesce meglio che peggio…).

Sembra che per la prima volta la crisi vada a toccare proprio quel blocco sociale di cui sopra. Se da una parte, quindi, continua un movimento verso i margini – con una quota sempre maggior di espulsi/precarizzati tanto sul mercato del lavoro che sull’accesso al welfare e alla casa – dall’altra se ne dà un altro: la crisi incoccia frontalmente con quel blocco “garantito” e coccolato che ha impedito che, al di là di generiche invettive contro la corruzione (Movimento 5 stelle), si sviluppassero movimenti di massa nella crisi a partire dal peggioramento materiale delle condizioni di vita. Un tappo non solo politico ma anche economico dal momento in cui garantisce una buona parte della riproduzione sociale ridistribuendo reddito e risorse verso le nuove generazioni attraverso il welfare familistico.

 

Attacco o incidente?

Scenario inedito, quindi. Ma, al netto dell’ipocrisia dei politici nostrani, a che punto voluto dal governo Renzi?

L’ipotesi, da verificare nelle prossime settimane, è che più di un attacco contro il piccolo risparmio, parliamo di un clamoroso scivolone, un pasticcio sul quale si è cercato di mettere una pezza. Renzi sa che il blocco sociale di cui sopra è il suo blocco sociale di riferimento, che sulla questione delle banche non si scherza proprio perché quel settore centrale della società italiana rappresenta la sua base se non di consenso almeno di acquiescenza. Peccato che la questione esuli ampiamente dalle sue competenze: tutto si gioca ai piani alti che decidono del reale governo della/con la crisi, ossia a livello dell’Unione europea.

Allora il Primo Ministro vola a Bruxelles e fa la voce grossa (o almeno ci prova…) con Merkel, ufficialmente per istituire una Resolution Agency europea (il terzo pilastro dell’unione bancaria) che dovrebbe “mutualizzare” le risorse tra gli stati membri e gestire salvataggi e rimborsi dei risparmiatori ma soprattutto per ottenere più flessibilità nell’uso del vecchio Fondo Interbancario di Tutela dei depositi il cui uso, sembra ormai certo, è stato impedito proprio dall’UE.

L’ampiezza della crisi bancaria è proporzionale a l’opacità del sistema politico-economico italiano ed è quindi assai difficile prevederne le proporzioni ma la premura di Renzi è quella di chi sa che siamo seduti su una bomba, i “crediti deteriorati” delle banche italiane ammontano al 16, 7% del totale (media UE 5,6%).

Ma soprattutto di chi sa che bisogna valutare le conseguenze di queste avvisaglie di crisi non solo sul piano strettamente finanziario (stiamo comunque parlando, in tutti i sensi, della periferia del sistema creditizio italiano). Nel mondo dei fantasmi dell’economia, l’ombra delle cose conta quanto le cose stesse quindi poco importano le reali dimensioni della crisi bancaria: la questione centrale resta quella della “fiducia” e gli ossessivi ritornelli sulla granitica situazione delle banche italiane da parte di tutti gli esponenti del governo ne sono una testimonianza. Situazioni come quelle di banca Etruria si riproporranno a catena nei mesi a venire e il governo sa che non può permettersi altre scene come quelle di dicembre.

Nelle stanze dei bottoni dell’UE saranno d’accordo?

 

DTG per Infoaut

 

 

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

banchecrisiitaliarenzisalva banche

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Emilio Quadrelli: tra Lenin, la guerra imperialista e le tute acetate (raccolta di contributi)

Di seguito raccogliamo alcuni degli interventi e contributi di Emilio Quadrelli per InfoAut o che in passato abbiamo ripreso da altri siti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il movimento studentesco popolare estromette il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina

Il 5 agosto 2024, dopo settimane di rivolte politiche, violenze della polizia e repressione degli studenti attivisti, il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina del partito Awami League, si è dimesso dopo 15 anni di governo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Sapere, potere e controllo della natura: l’intreccio tra tecnologia militare e accademia

Le diramazioni delle scienze e della tecnica sono sottili e articolate, bisogna seguirle e percorrerle per avere evidente il legame tra luoghi del sapere e luoghi di oppressione e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ma quale terra promessa? L’agricoltura offensiva coloniale in Cisgiordania

Il secondo tema che abbiamo affrontato è stato quello dell’agricoltura, dell’appropriazione della terra e dei campi e quindi delle modalità di riproduzione fondamentali da parte di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele vuole Anan Yaeesh, l’Italia intanto lo fa arrestare

Il caso del 37enne palestinese, residente a L’Aquila, accusato da Tel Aviv di finanziare la Brigata Tulkarem.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cannoni italiani contro i palestinesi di Gaza

La conferma giunge adesso direttamente dalla Marina Militare di Israele: alle operazioni di guerra contro Gaza partecipano le unità navali armate con i cannoni di OTO Melara del gruppo italiano Leonardo SpA.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Proteste degli agricoltori in tutta Europa. In Francia una giovane donna investita durante un blocco

Dopo le mobilitazioni degli agricoltori in Germania il movimento si estende in Francia, in particolare nella regione dell’Occitanie. Bloccata la A64 a Carbonne, i blocchi si moltiplicano a macchia d’olio intorno a Tolosa nella Haute-Garonne, bloccata anche l’autostrada A20 di Montauban.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele: crolla il mito dei servizi di intelligence più efficaci del Pianeta

In Palestina dopo 56 anni di occupazione militare, colonizzazione, sterminio di civili e Apartheid in occasione del 50° anniversario della guerra dello Yom Kippur, Hamas reagisce con gli stessi strumenti utilizzati per decenni dagli israeliani per sottometterli.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La farsa della tassa sugli extraprofitti delle banche

I partiti di governo hanno fatto marcia indietro trovando un accordo sulle modifiche da applicare alla tassa sugli extraprofitti bancari,ha così riscritto il provvedimento teso a reperire un po’ di risorse dagli extraprofitti che le banche hanno accumulato con i continui aumenti dei tassi di interessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’orrore nucleare di Ghedi e Aviano

Chissà cosa accadrebbe se qualcuno dicesse che in Italia ci sono armi nucleari. Che quella presenza espone di fatto tutto il territorio a essere in qualsiasi momento bersaglio nucleare e che le esplosioni potrebbero causare tra i 2 e i 10 milioni di morti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Diario della crisi – Gli spettri del debito cinese

In questa estate infuocata, una possibile tempesta (non solo meteorologica) potrebbe abbattersi sul sistema finanziario globale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Clima: Intesa Sanpaolo vuole portare a processo un attivista di Extinction Rebellion

Aveva lasciato dei volantini all’interno del grattacielo Sanpaolo: attivista di Extinction Rebellion rischia adesso un processo.