Fermarli per una giusta transizione. Finanziamento dei combustibili fossili in Africa
di Isabelle Geuskens (Milieudefensie), Henrieke Butijn (BankTrack), traduzione di Ecor.Network
Locked Out of a Just Transition. Fossil fuel financing in Africa
Isabelle Geuskens (Milieudefensie), Henrieke Butijn (BankTrack)
Report Oil Change International, BankTrack, and Milieudefensie, March 2022 – 47 pp.
Mentre gli impatti della crisi climatica stanno già colpendo in modo sproporzionato i paesi africani, il continente ospita anche un numero crescente di progetti di sviluppo dei combustibili fossili. Questi progetti di sviluppo condurranno ulteriormente verso il cambiamento climatico e danneggeranno le comunità locali e l’ambiente, rischiando di intrappolare i paesi africani nella dipendenza dai combustibili fossili e di impedirgli un salto tempestivo verso le energie rinnovabili. Questi progetti sui combustibili fossili operano con il sostegno finanziario di tutto il mondo.
Questo dossier mostra l’entità del sostegno finanziario fornito dalle banche commerciali, dalle istituzioni finanziarie per lo sviluppo e dalle agenzie di credito all’esportazione (ECA) che hanno finanziato l’industria dei combustibili fossili nell’Africa occidentale, centrale, orientale e meridionale nel periodo compreso tra il 2016 – anno in cui è entrato in vigore l’Accordo di Parigi – e la fine di giugno 2021. Inoltre, mette in evidenza le istituzioni finanziarie private e pubbliche maggiormente responsabili di questi flussi.
Finanza
Abbiamo preso in esame i finanziamenti diretti di 58 progetti riguardanti i combustibili fossili e di 24 società del settore dei combustibili fossili, erogati tra il 2016 e giugno 2021. In questo periodo le istituzioni finanziarie del settore pubblico e privato hanno versato almeno 132,3 miliardi di dollari in aziende e progetti sui combustibili fossili in Africa . Ciò include $ 82,5 miliardi di finanziamenti aziendali per le società del settore dei combustibili fossili e $ 49,8 miliardi di finanziamenti diretti per progetti sui combustibili fossili.
Delle prime 15 istituzioni finanziarie dietro queste cifre, 10 sono banche commerciali e cinque sono istituzioni di finanza pubblica. La nostra ricerca ha rilevato 782 progetti sui combustibili fossili operativi o in costruzione nell’Africa occidentale, orientale, centrale e meridionale, con altri 111 progetti annunciati, proposti o consentiti, tra il 2016, anno di entrata in vigore dell’accordo di Parigi, e la fine di giugno 2021. In questo periodo sono stati anche archiviati 71 progetti, ma potrebbero tornare di nuovo fattibili in futuro.
Questi 964 progetti sui combustibili fossili sono di proprietà o supportati da 406 società, la maggior parte con sede in Europa, Stati Uniti e Cina.
Gli ingenti investimenti indirizzati al settore dei combustibili fossili stanno anche minando l’enorme potenziale delle energie rinnovabili africane. Secondo Carbon Tracker, il continente africano ha il 39% del potenziale mondiale di energia rinnovabile. Eppure l’Africa e il Medio Oriente insieme ricevono solo il 2% degli investimenti per le energie rinnovabili ogni anno. Al contrario, le istituzioni finanziarie
continuano a fornire grandi quantità di finanziamenti all’industria dei combustibili fossili nella regione, ignorando il bisogno delle persone di energia pulita a prezzi accessibili, e l’enorme potenziale dell’Africa per l’energia rinnovabile, minando l’urgente necessità di una transizione giusta.
La maggior parte dei più grandi finanziatori dei combustibili fossili proviene dal Nord America e dall’Europa, in particolare da Stati Uniti, Regno Unito e Francia. JPMorgan Chase, Standard Chartered e Barclays sono tra i primi 5.
• Il più grande singolo finanziatore di progetti e di società del settore dei combustibili fossili operanti in Africa in questo periodo è la China Development Bank.
• Complessivamente, la stragrande maggioranza dei finanziamenti per i combustibili fossili in Africa proviene dal Nord del mondo. Le istituzioni finanziarie del Nord America, dell’Europa e dell’Australia hanno fornito finanziamenti per 72,5 miliardi di dollari tra il 2016 e la metà del 2021. I finanziamenti delle istituzioni finanziarie asiatiche, principalmente dalla Cina e dal Giappone, rappresentano $ 41,8 miliardi dell’importo totale. Al contrario, le istituzioni finanziarie africane hanno fornito solo 15,4 miliardi di dollari.
L’impatto dei progetti di sviluppo dei combustibili fossili in Africa L’industria dei combustibili fossili e i suoi finanziatori continuano a vendere la continuazione dell’estrazione e l’attivazione di nuovi giacimenti di combustibili fossili come un importante motore di sviluppo, sostenendo che creerà entrate pubbliche, posti di lavoro e accesso all’energia per le nazioni più povere del mondo.
Tuttavia le condizioni contrattuali sfavorevoli, le trappole del debito e la proprietà sproporzionata da parte di multinazionali straniere stanno a significare che tale industria serve principalmente gli interessi di imprese e nazioni al di fuori dell’Africa, mentre i popoli e i governi africani si assumono i rischi.
Con l’esportazione della maggior parte del carbone, del petrolio e del gas della regione, anche questo tipo di sviluppo non affronta la povertà energetica subita da milioni di africani. Nuovi progetti rischiano di bloccare i paesi nella dipendenza dai combustibili fossili.
Nei prossimi dieci anni, nuovi progetti riguardanti il petrolio e il gas per un valore di 230 miliardi di dollari rischiano di diventare stranded assets [attività che subiscono una svalutazione. NdT].
Insieme all’aumento del debito nazionale e dei disavanzi pubblici, questi potrebbero generare un pericoloso effetto a catena portando a una massiccia disoccupazione ed all’aumento della povertà, bloccando i paesi in un circolo vizioso di povertà per i decenni a venire.
Invece di portare sviluppo, i progetti sui combustibili fossili hanno spesso un forte impatto sulle comunità locali e sull’ambiente, generando delocalizzazione delle comunità, perdita di accesso alla terra e all’acqua e, di conseguenza, perdita della sicurezza alimentare
Non vengono svolti processi di consultazione o non vengono eseguiti correttamente, e spesso le donne non vi sono incluse. I posti di lavoro promessi si concretizzano raramente o sono solo a breve termine.
L’inquinamento causato da fuoriuscite di petrolio e gas flaring ha gravi conseguenze per la salute, l’acqua e gli ecosistemi. E naturalmente, lo sviluppo dei combustibili fossili contribuisce al cambiamento climatico, che a sua volta colpisce in modo sproporzionato le comunità africane. Gli impatti e i rischi descritti vengono dimostrati nei progetti evidenziati nel dossier:
-La centrale a carbone di Medupi in Sud Africa
-Il gasdotto dell’Africa occidentale / Gasdotto Nigeria – Marocco
-Estrazione offshore al largo di Cape Three Points in Ghana
-Il terminal LNG di Bonny Island, in Nigeria
-La centrale elettrica a petrolio di Malicounta in Senegal
-Il Mozambique LNG Project a Cabo Delgado
-L’oleodotto dell’Africa orientale (EACOP) in Uganda e Tanzania
-Le perforazioni per petrolio e gas nel bacino del fiume Okavango, in Namibia e Botswana
-La centrale a carbone di Sengwa nello Zimbabwe
-Il petrolio e gas nel paesaggio Virunga nella Repubblica Democratica del Congo
Rischi per le istituzioni finanziarie
L’industria dei combustibili fossili sta diventando sempre più un’attività rischiosa per le stesse istituzioni finanziarie. Debolezze sistemiche, compresi livelli insostenibili di indebitamento societario, sono già presenti nel settore e si sono intensificate durante la pandemia di COVID-19 e il crollo del prezzo del petrolio nel 2020. Tutti i nuovi progetti riguardanti petrolio, gas e carbone rischiano di diventare stranded assets, insieme ad alcuni progetti già operativi. Le controversie sui cambiamenti climatici sono in aumento e il rischio di danni reputazionali è accresciuto dalla mancanza di trasparenza, dalla corruzione, dai flussi finanziari illeciti e dalle testimonianze di gravi violazioni ambientali e dei diritti umani endemiche del settore. Inoltre, il mancato contenimento del riscaldamento globale rappresenterà una minaccia sistemica per l’intero sistema finanziario globale Una giusta transizione Se si vogliono affrontare e invertire le ingiustizie che hanno afflitto il continente africano per così tanto tempo, è urgentemente necessario un approccio trasformativo nel segno di una giusta transizione verso le energie rinnovabili, che abbia radici nella giustizia ambientale, sociale, politica, economica e di
genere. Una transizione giusta richiede la trasformazione dell’attuale sistema energetico. Il modo in cui le risorse fossili sono state estratte, gestite, distribuite e utilizzate non ha giovato economicamente agli africani e ha avuto gravi impatti ecologici, socioeconomici e politici nei loro paesi. Lo stesso potrebbe facilmente accadere all’abbondante potenziale di energia rinnovabile che l’Africa custodisce, se seguisse lo stesso modello economico di sfruttamento.
Questo report propone una serie di principi per un approccio trasformativo rivolto alla giusta transizione verso l’energia rinnovabile, che includono:
• il divieto totale e immediato di nuovi progetti legati ai combustibili fossili e una rapida eliminazione dei finanziamenti per i progetti e le imprese esistenti nel settore dei combustibili fossili;
• l’ investimento in conoscenze e competenze affinché le comunità africane beneficino dell’enorme potenziale dell’ energia rinnovabile del continente;
• un’energia rinnovabile di proprietà e sotto il controllo delle persone, che si modella intorno al concetto di energia come diritto;
• progetti per l’energia rinnovabile che rispettino il processo decisionale democratico e partecipativo e aderiscano ai principi del “Consenso libero, preventivo e informato” (FPIC), assicurando un’adeguata compensazione e remunerazione per le comunità colpite;
porre al centro i diritti alla terra, per evitare di ripetere le ingiustizie del paradigma dell’estrattivismo da combustibili fossili;
• porre al centro la necessità che la giustizia climatica sia abbinata alla giustizia di genere, e che le donne siano trattate come importanti parti interessate all’interno dei sistemi energetici;
• porre al centro la tutela dei diritti dei lavoratori in tutti gli aspetti del sistema delle energie rinnovabili, compreso il diritto alla libertà di associazione e contrattazione collettiva, a un salario che basti ai bisogni e a un lavoro sicuro, protetto e dignitoso;
• porre al centro la necessità della proprietà africana, inclusa la proprietà della comunità, dell’energia rinnovabile, in modo che i profitti generati dalle energie rinnovabili africane possano beneficiare direttamente le persone africane.
Per finanziare questa Giusta Transizione è necessario che le nazioni ricche adempiano ai loro impegni finanziari per il clima, con l’alleggerimento del debito e le riparazioni per le ingiustizie storiche.
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