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FiFa, affari mondiali [Pres. “Ladri di Sport”]

A pochi giorni dalle elezioni della presidenza FIFA, tenutesi venerdi 29 maggio e che hanno visto una riconferma del discusso presidente Blatter, le autorità americane hanno scatenato un terremoto all’interno dell’estabilishment del pallone .

In questo articolo non vogliamo entrare nel merito della tempistica di tale operazione, né tantomeno nella legittimità dell’inchiesta svolta con la solita ingerenza statunitense.

Ci interessa piuttosto dare uno spunto, a pochi giorni dalla presentazione del libro “ladri di sport” di Ivan Grozny e Mauro Valeri che ospitiamo all’interno del festival in memoria di Valerio Marchi, sulla situazione a cui è costretto lo sport più amato: il calcio.

Che il Calcio sia un business non è un segreto per nessuno, ed ogni tifoso italiano è diventato impermeabile ad ogni sorta di scandalo, da calciopoli fino alla più recente bufera sul calcioscommesse. Non passa stagione senza un’inchiesta giudiziaria che vada in tale senso.

Unici baluardi di un calcio non mercificato sono rimaste alcune compagini ultras, putroppo sempre più rare, che, con tutte le contraddizioni e le difficoltà, hanno provato a rimanere coerenti con un’idea di calcio differente fatta di passione, amore e sacrificio per la propria squadra.

Quello che spesso passa inosservato, anche agli oppositori del calcio “moderno”, è il ruolo del calcio e dello sport in generale all’interno dei meccanismi economici globali .

I mega eventi legati allo sport (europei, mondiali, olimpiadi solo per citare i più famosi) sono diventati occasione di speculazione e paradigma del modello di sviluppo neoliberista, sempre più vorace e spietato.

L’esempio cronologicamente più recente, che viene descritto e raccontato organicamente nel libro “ladri di sport”, è il mondiale svoltosi in Brasile nel 2014, teatro non solo di speculazioni edilizie, sgomberi di intere comunità, devastazione del territorio e appalti truccati ma anche di rivolte e mobilitazioni che indicavano precisamente i responsabili di tutto ciò, come si può dedurre dallo slogan “Fifa go home”.

Tra gli arresti effettuati la scorsa settimana troviamo anche il nome del presidente della federazione calcistica brasiliana, Josè Maria Marin, a cui Ivan Grozny “profeticamente” dedica alcune pagine del suo libro raccontandoci come la notorietà del personaggio non sia solo dovuta alla gestione affaristica del calcio brasiliano ma anche per la “militanza” nel DOI CODI, un’agenzia di servizi segreti legata all’esercito durante il regime militare che si macchiò di ogni sorta di crimine.

Come collettivo di Sapienza Clandestina ci siamo sempre interessati ai percorsi che riguardassero lo sport popolare, supportando attivamente progetti come la palestra popolare DEGAGE e la squadra popolare del quartiere di San Lorenzo: l’atletico .

Proprio per questo siamo felici di presentare il libro “ladri di sport” per mettere al centro del dibattito, l’importanza dello sport popolare come chiave di volta per diffondere pratiche e contenuti che vadano in direzione opposta alla mercificazione.

Riteniamo questi progetti sportivi momenti di riappropriazione collettiva di quei bisogni essenziali come la casa, la salute, il reddito che sempre più sono negati e che solo dal basso attraverso le lotte siamo in grado di riprenderci.

Consapevoli che lo sport popolare non deve entrare obbligatoriamente in una competizione impari con le società “istuzionali” ma costituire un esempio replicabile che dimostri che un altro sport, fatto di passione e sudore e non di denaro, è ancora possibile.

INVITIAMO TUTT* AL 3 SERRANDE OCCUPATO (LA SAPIENZA-ROMA) VENERDI 5 GIUGNO ALLE ORE 18:00 AD APPROFONDIRE QUESTO TEMA INSIEME AGLI AUTORI IVAN GROZNY E MAURO VALERI  (qui l’evento fb).

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