InfoAut
Immagine di copertina per il post

Francia: inizia Euro 2016 tra le proteste

Quest’anno gli Europei di calcio 2016 si svolgono in una Francia ancora sotto assedio dal dispositivo securitario post attentati, in uno stato di emergenza perenne e nel bel mezzo della mobilitazione contro la loi travail. La critica radicale a questa vetrina di sponsor, da McDonald a Coca Cola al Credit Agricole, si iscrive perfettamente in un contesto di lotta contro la legge sul lavoro e il suo mondo.. Come tutti i grandi eventi che si rispettino, anche l’Euro2016 ha significato costruzione di grandi opere, a partire dagli stadi extra lusso a tutte le infrastrutture che li circondano, che oltre a sperperare miliardi di euro hanno come conseguenza immediata la trasformazione urbana. Per non parlare delle condizioni lavorative nelle cosiddette “fan zone” o dell’aumento degli effettivi polizieschi (42.000 poliziotti, 30.000 gendarmi e 13.000 vigili sono stati mobilitati) o l’esasperante controllo dello spazio pubblico.

L’appello a sabotare l’Euro2016 nasce quindi in questo contesto e si inserisce nella continuità della mobilitazione contro la loi travail. Questa settimana a Parigi è stata lanciata una prima giornata, organizzata in concomitanza con lo sciopero dei ferrovieri, per disturbare e impedire l’accesso al treno sul quale si trovava la coppa degli europei. Dopo un corteo interno a Gare du Nord i ferrovieri, accompagnati da studenti, disoccupati e lavoratori di altri settori, hanno raggiunto con un corteo spontaneo un altro snodo dove sono stati occupati i binari. Il 10 giugno, data di inizio della competizione, si sono svolte tre diverse azioni: una manifestazione composta perlopiù da giovani liceali nel pomeriggio, un’azione di blocco del McDonald all’interno di una fan zone e infine un corteo cittadino che ha invaso le strade di Saint Denis, banlieue nord di Parigi e sede dello Stade de France, luogo che più di tutti ha subito i danni collaterali dell’Euro2016. Un corteo di qualche centinaia di persone ha denunciato le enormi spese fatte per la costruzione di hotel di lusso, di nuovi esercizi commerciali inaccessibili per gli abitanti di Saint Denis, comune che in realtà necessita di case, di servizi educativi e nell’ambito sanitario. Oltre al danno la beffa quindi per gli abitanti di una delle banlieue con il piu alto tasso di disoccupazione della cintura parigina, con difficoltà di accesso all’educazione e alla casa. La manifestazione, al grido di “tout le monde deteste le UEFA”, è stata poi accerchiata brutalmente dalla polizia che ne ha impedito la continuazione. Non solo, il traffico ferroviario ha subito pesanti disagi grazie allo sciopero illimitato dei lavoratori creando gravi difficoltà nel raggiungere lo Stade de France, collegato a Parigi da due linee di RER.

Sicuramente nei prossimi giorni le iniziative non mancheranno a andranno a intersecarsi alla preparazione della manifestazione nazionale del 14 giugno, data molto attesa e già colma di aspettative. Sicuramente l’intenzione di sabotare l’Euro2016 permetterà di continuare la mobilitazione indipendentemente dal risultato di martedi prossimo. I lavoratori delle ferrovie, i netturbini e i lavoratori della compagnia dei trasporti urbani continuano lo sciopero illimitato e intanto ci si prepara al week end che prevede la concentrazione e il coordinamento di numerose città francesi in lotta.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ancora catene da spezzare – Appunti su pratiche di libertà e ed autodifesa

Negli ultimi anni, all’interno dei movimenti transfemministi italiani ed europei, si è manifestata una dinamica preoccupante: l’uso di linguaggi e strumenti nati per la liberazione come dispositivi di delegittimazione e controllo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nuova strategia Usa e chi non vuol capire

A proposito della nuova strategia degli Stati Uniti e le reazioni che ha suscitato

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Bulgaria: cade il governo dopo le proteste. Quali scenari?

Giovedì il primo ministro della Bulgaria Rosen Zhelyazkov ha annunciato le sue dimissioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’importante non è partecipare

Penso tuttavia che il punto cruciale, l’oggetto della nostra critica, debba essere la democrazia nel suo pieno sviluppo: la democrazia politica moderna.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecomarxismo e Prometeo liberato

Nel Prometeo incatenato di Eschilo, Prometeo è una figura rivoluzionaria.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I tatuaggi di Pete Hegseth, l’America Latina e la guerra che viene

Mentre scriviamo queste righe il Presidente degli Stati Uniti dichiara unilateralmente chiuso lo spazio aereo sopra il Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“Brescia schifa i fascisti”: in migliaia alla manifestazione antifascista. Corteo da Piazza Loggia

“Brescia schifa i fascisti”. Sabato 13 dicembre 2025 mobilitazione antifascista e antirazzista con almeno 3.500 persone scese in piazza contro la calata dell’estrema destra fascista e xenofoba

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inutilità delle mega opere per i popoli

Quando si svolsero i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, nel 2016, lo stato intraprese la costruzione di varie grandi opere infrastrutturali, tra le quali spiccarono le funivie in alcune favelas, oltre all’ampliamento di aeroporti e autostrade, tutto con fondi pubblici.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lo sfruttamento (non) è un gioco

La campagna contro Rockstar Games per la reintegrazione dei lavoratori licenziati continua