Il “Manifesto” a fumetti: l’emancipazione del genere umano in poche righe
La stessa divisione in classe data per scontata nel famoso incipit non fu mai analizzata teoricamente negli scritti successivi di Marx ed Engels, e al concetto stesso di classe, ne “Il Capitale“, vengono dedicati, 4 capoversi.
Questa è la sua forza, questa è e resterà l’eterna potenza di un testo che ha cambiato la storia: il “Manifesto” rende in poche parole, in poche righe, il senso politico e rivoluzionario del percorso di emancipazione del genere umano.
Gli autori dovevano ancora approdare definitivamente alla critica dell’economia politica, tanto quanto alla concezione dialettica della natura, ma avevano già visto le potenzialità e le tragiche conseguenze del modo di produzione capitalistico. Non ebbero bisogno di troppe “analisi” per fornire uno strumento di lotta al nascente proletariato.
Il “Manifesto” fu la loro scelta di campo e l’inizio della loro battaglia, tanto pratica quanto teorica, per una società non più divisa in classi, per umanità nel profondo, e finora “inedito”, senso del termine.
Nella scelta di rendere il testo a fumetti, si vuole porgere al lettore (più giovane, ma non solo…) la possibilità di una scelta, di un’alternativa, uno strumento di lotta politica, un altro modo di concepire se stesso e il genere a cui appartiene.
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