InfoAut
Immagine di copertina per il post

In cerca di tempo… per fare cosa?

In soldoni, non c’è spazio alcuno per una reale contrattazione sulle misure di austerity in vista di una seppur minima ricontrattazione sul debito: ci stanno prendendo per la gola, ha detto Tsipras. L’obiettivo politico, non solo di Berlino ma di tutte le istituzioni e i governi europei, “meridionali” inclusi, è il logoramento di Syriza (che è anche un avvertimento agli spagnoli rispetto alle chances di Podemos).

Fin qui, il consenso interno al governo greco ha tenuto. Il grosso della popolazione vuole infatti la negoziazione coi poteri europei e vuole restare nell’euro. Pur senza farsi eccessive illusioni su quanto si possa portare a casa, crede/spera ancora che a Bruxelles ci si possa un minimo “ravvedere” rispetto agli esiti dell’austerity smussandola in cambio di ulteriori sacrifici, meglio se conditi con una più equa redistribuzione su tutti i ceti garantita dal nuovo governo. Ragiona insomma con quel “realismo” che Tsipras e Varoufakis rispecchiano e rilanciano. Questione di sopravvivenza, non di potenza rivoluzionaria: non si può più vivere come prima ma lo si desidera ancora.

Il problema però è che non ce n’è. il significato più profondo della vicenda in corso è il limite invalicabile che sbaraglia sul campo l’opzione “europeista di sinistra”: non è riformabile non questa Europa ma l’Europa in quanto tale, intesa nella verità effettuale della cosa e non nella sua immaginazione – qui non serve Lenin, basta Machiavelli – come potere del capitale finanziario-industriale a governance ibrida e irrinunciabile atlantismo (ancorchè sempre più a perdere: vedi la vicenda ucraina).

È questo il rimosso che la “sinistra”, nel suo europeismo giacobino a prescindere, non vuole/può riconoscere perché così salterebbe la visione socialdemocratica cui si tiene disperatamente avvinghiata (dalla versione melensa alla Manifesto+Landini alla più radicale Podemos+moneta del comune, tutte pronte non a caso a cauzionare un Quantitative Easing purchè agito… “dal basso”). L’equazione internazionalismo (giusto!) equiparato a europeismo è saltata. Prima ne prendiamo atto meglio è (vero Blockupy?).

Passiamo qui oltre gli imperterriti keynesisti per i quali allora si tratta di tornare alle monete e alle sovranità nazionali (il cui succo è il rilancio del capitalismo nazionale via svalutazioni competitive e inflazione per ridurre il debito esterno facendo pagare i costi maggiori ai proletari). L’idiozia sta qui nel credere che la moneta governa il resto e che è possibile il ritorno a “tempi normali”.

Il quadro è dunque immodificabile? Nessuno da qui si sogna di dare consigli. In nome di chi, poi, quando le manifestazioni europee in solidarietà con la Grecia sono miseramente fallite, perfino quelle organizzate in Spagna da Podemos? Al massimo, solo alcune caute riflessioni.

 

Syriza pare in confusione ma Tsipras fa bene a cercare di prendere tempo. Ma per fare cosa? Tenere duro su qualche punto qualificante politicamente va bene.

Ma far pagare le tasse a “tutti compresi i ricchi” insieme a misure assistenzialistiche urgenti, posto anche che sia fattibile, può surrogare l’assenza di “interventi dispotici nei rapporti di proprietà” con conseguente scatenamento della lotta di classe all’interno? E questo è compatibile con le forme “normali” di produzione e riproduzione della vita sociale sconvolte dal denaro facile degli anni ruggenti della finanziarizzazione? Verso l’Europa: si tratta di lavorare “con” i governi europei per indurli a più miti consigli oppure, pur continuando a trattare, rivolgersi direttamente alle classi sfruttate europee evitando di scivolare nel registro patriottico anti-tedesco (per quanto comprensibile)?

Cruciale è poi la questione del piano B che può essere solo quello di rivolgersi a Russia e Cina (sapendo che non sono la S. Vincenzo). Ma ciò significherebbe contribuire a sconvolgere gli assetti economici e geopolitici dell’Occidente (non a caso è arrivato il warning di Washington) e rischiare di essere sbattuti fuori dalla Ue (vedi il ministro delle finanze tedesco che non esclude più il grexit – ciò che la popolazione per ora non sembra proprio volere pur non guardando con sfavore a Mosca.

Per la sinistra europea la mossa sarebbe poi oltre modo ostica perché condivide nella sostanza le critiche liberal ai regimi “autoritari” non occidentali non vedendo che il rapporto tra la stessa Europa e il resto del mondo è di tipo neo-imperialista (sotto l’ombrello yankee) ragion per cui non è possibile un riorientamento europeo “pacifico, equo e solidale” neanche verso i Brics. Problemuccio, vero?

Comunque si rigiri la cosa, viene fuori che non abbiamo davanti soluzioni di effettivo compromesso tra classi e tra livelli istituzionali europei e nazionali come molti ancora sperano. E non solo in Grecia, anche se lì la situazione è precipitata prima e drammaticamente per una serie di ragioni. Il governo di Syriza può essere il canto del gallo di qualcosa di più sostanzioso ma ciò dipende non dalla “sinistra” ma dalla ripresa di una dinamica sociale nel suo farsi antagonistica. Oppure, nell’ipotesi peggiore, il preludio a una renzizzazione della sinistra greca ovvero a temporanee soluzioni direttamente di destra.

Abbiamo comunque davanti a noi lo sconvolgimento delle condizioni date. E la riproposizione di nodi politici con cui la sinistra non ha più avuto a che fare da decenni (se non di più). Detto con tutto il rispetto possibile per Tsipras&co. e per la popolazione greca, l’esperienza Syriza è un passaggio. Dovremmo tutti prepararci ad attraversarlo innanzitutto guardando in faccia la realtà senza raccontarci favole per poter realisticamente… sognare.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

eurocrisieuropaGreciapodemossyriza

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Emilio Quadrelli: tra Lenin, la guerra imperialista e le tute acetate (raccolta di contributi)

Di seguito raccogliamo alcuni degli interventi e contributi di Emilio Quadrelli per InfoAut o che in passato abbiamo ripreso da altri siti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: i portuali bloccano un container di munizioni per Israele

Decine di membri del sindacato greco dei lavoratori portuali PAME (Front Militant de Tous les Travailleurs) hanno bloccato il carico di un container di munizioni destinato a Israele per protestare contro la guerra a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Fasciarsi la testa. Appunti sulle elezioni europee

Tutte e tutti a fasciarsi la testa, adesso. Però siamo ancora vivi.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Un fronte più salutare che popolare.

Traduciamo un commento da parte del collettivo francese Cerveaux Non Disponible rispetto alle elezioni per dare un quadro il più possibile composito di quali siano gli animi nei movimenti francesi a seguito della decisione di Macron.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel CPR ad Atene per la solidarietà alla Palestina

Il 14 maggio 2024, ventotto (28) persone sono state arrestate nel corso dell’operazione di polizia durante l’occupazione della Facoltà di Giurisprudenza di Atene nel contesto delle proteste internazionali contro lo spargimento di sangue a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Grecia: passa la legge sulla creazione di università private. Scontri fuori dal Parlamento

In Grecia è passata in Parlamento la contestatissima legge che equipara le università private con quelle pubbliche nel paese.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Grecia: ampia mobilitazione delle università, occupati la maggior parte degli Atenei contro la creazione di poli privati

Grecia. La lotta del mondo accademico e universitario ellenico si intensifica di giorno in giorno in vista della presentazione del controverso disegno di legge per la creazione di università private.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il boomerang della transizione energetica mette l’Europa in panne

Una politica climatica temeraria, incurante delle contraddizioni reali derivanti dai cambiamenti occorsi sulla scena mondiale, ha finito per scontentare sia la classe imprenditoriale che i ceti sociali più esposti alle conseguenze della transizione energetica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brescia: si leva il malcontento dalla campagna, arriva la protesta dei trattori. Le voci dal “Riscatto Agricolo”

La protesta dei trattori è arrivata anche a Brescia. Presidi in una quindicina di città sotto la sigla “Riscatto agricolo”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: università occupate contro la legge che equipara gli atenei privati a quelli statali

Più della metà delle facoltà della Grecia sono occupate da studentesse e studenti contro la scelta del governo conservatore di Kyriakos Mītsotakīs di aprire alle università private con una legge che le equiparerà agli atenei statali. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: l’attacco finale dello Stato contro il Rouvikonas

Da alcuni anni i militanti del collettivo vengono inquisiti sulla base di accuse false o pretestuose, che hanno come obiettivo la criminalizzazione dei movimenti e delle lotte sociali.