InfoAut
Immagine di copertina per il post

Istanbul. L’avvertimento ai padrini

La scelta degli obiettivi e le modalità lasciano pochi dubbi sulla matrice di un attentato, tra l’altro, già ampiamente prevedibile e previsto. Da diversi mesi le pubblicazioni dell’IS avevano cominciato a lanciare avvertimenti ad Erdogan a causa della parziale chiusura della frontiera tra Turchia e Siria – fino a qualche mese fa principale passaggio per approvvigionarsi in armi, mezzi e uomini – e delle concessioni fatte dal presidente turco agli americani, tra cui il cruciale accordo dato agli statunitensi per accedere alla base aerea di Incirlik, punto di partenza di numerosi strikes contro l’IS. Per di più, l’avanzata verso Raqqa delle SDF – la coalizione a trazione curda – sta mettendo sempre più in difficoltà uno Stato islamico che vede letteralmente sgretolarsi la terra sotto i piedi mentre non può che constatare che la Turchia sembra poter fare ben poco per continuare ad isolare politicamente e militarmente i rivali dei miliziani jihadisti (le foto, apparse qualche settimana fa, delle toppe delle YPG sulle divise americane sono un passaggio tutt’altro che simbolico….).

Certo mancano per il momento rivendicazioni da parte degli organi ufficiali dello Stato islamico ma sarebbe stato sorprendente il contrario, vista la necessità di non alienarsi completamente l’opinione pubblica turca, in particolare quella fetta di popolazione che considera il progetto dell’IS come facente parte dello stesso islam politico o che vede di buon occhio i massacri contro i curdi perpetrati dai miliziani salafiti.

Dopo gli attentati di Ankara, Erdogan è stato eletto nel novembre scorso sull’onda del ricatto “o me o il caos”. Nel momento in cui crescono le difficoltà dell’IS e l’appoggio turco a Daesch si fa più timido, i jihadisti sembrano moltiplicare i messaggi ai propri padrini: “o NOI o il caos”.
Ovviamente non si tratta di una negoziato bilaterale a colpi di bombe semplicemente perché il conclamato appoggio turco allo Stato islamico non è mai stato quello di un’alleanza piana come in una partita Risiko. È nel rapporto contraddittorio di una parte degli apparati statali e militari con l’Is che vedremo un cambiamento di equilibri dopo l’attentato di martedì sera. 

È da capire inoltre quali effetti avrà il tragico attacco di ieri sul contesto siriano. Erdogan prenderà la palla al balzo per un intervento militare più deciso, nel tentativo di sparigliare le carte in una partita caratterizzata da un pericoloso radicamento del progetto politico curdo a ridosso del confine sud-orientale?

Presi in mezzo tra padrini e picciotti, chi continua a subire le tragiche conseguenze di questi avvertimenti sono i civili turchi…

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’ottavo fronte: la Cupola di Ferro Digitale di Israele e la battaglia narrativa

Mentre i suoi militari bombardano Gaza, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco, Tel Aviv lancia un’offensiva parallela su internet volta a mettere a tacere le narrazioni della Resistenza, manipolare le percezioni globali e riprogettare la memoria digitale dei suoi Crimini di Guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché Trump vuole “salvare” Milei

Swap multimilionario del Tesoro Usa in cambio dell’impegno a cacciare la Cina dall’Argentina. Sospetti di fuga di fondi speculativi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.