InfoAut
Immagine di copertina per il post

La battaglia dei media per banalizzare il movimento 5 stelle

Allo stesso tempo il M5S mostra la mancanza di altri fattori chiave della politica contemporanea. L’uso di quelle tecnologie, ad alta complessità, senza le quali la dimensione del politico è irrimediabilmente minore. Non si parla qui genericamente di “saperi” ma di tecnologie: le discipline indispensabili per una politica che non sia della minorità (dalla dimensione della moneta a quella delle conoscenze a quella delle organizzazioni) oggi non possono essere solo critiche ma immediamente operative. In grado di farsi velocemente spazio su tutte le piattaforme di comunicazione e, allo stesso tempo, essere open source non proprietarie. Un lavoro molto difficile in un’epoca dove le principali tecnologie politiche (finanza, economia, ricerca, logistica, comunicazione) o sono proprietarie, quindi in mano ad aziende, oppure appartengono alla dimensione della governance (come la Ue o la Bce).

Il M5S si struttura piuttosto come un movimento tutto schiacciato su criteri politici anni ’90, l’estensione della sfera  dell’opinione pubblica via internet come processo di rigenerazione della sovranità popolare, e radicato capillarmente grazie a forti immissioni di spettacolo (Grillo) secondo criteri di formazione del politico emersi negli anni ’80. In questo contesto, i teorici dei beni comuni, della costituzione e dei processi costituenti dovrebbero stare attenti a un qualcosa che conta molto di più di improbabili accuse di fascismo al M5S, che si sono dissolte velocemente, e che costruisce una cattiva dialettica fatta per impedire al M5S di fare il salto di complessità.

Perchè se è vero che il M5S mostra dei limiti, è nella natura dei soggetti politici, il processo di banalizzazione al quale lo sottopone il media maistream è un vero ostacolo. All’uscita dalla pura dimensione opinione pubblica e spettacolo nel quale è nato. Questo per concentrarsi non tanto sui limiti di un movimento, che esistono, ma sulla portata dell’intreccio tra politica istituzionale e media mainstream. Portata politica che non solo è in grado da costruire l’agenda setting, dei temi da affrontare collettivamente, ma anche di tendere alla dissoluzione degli avversari entro un compiuto processo di banalizzazione cognitiva. Impededendo all’avversario un salto di complessità.

Dell’attuale intreccio politico e mediale non preoccupa tanto che il mainstream coincida con il governo che è comunque una novità. Perchè se nel mainstream ci sono sempre stati argomenti bipartisan (militare, ecclesiastico, finanziario, governance europea) la sfera della rappresentanza politica è sempre stata sceneggiata in modo polemico tra le principali forze sistemiche. Preoccupa soprattutto questo continuo tentativo di banalizzare i movimenti che li spinge verso un impoverimento cognitivo che, in società ad alta complessità, è qualcosa di più pericoloso della censura. Questo processo di banalizzazione delle istanze dei movimenti, che vede il M5S ultimo bersaglio in ordine di tempo, è frutto di una classica tattica della propaganda politica. Quella che è stata classificata da Chomsky come “effetto flak” o effetto contraerea. In poche parole in questi casi il mainstream tende a delegittimare, banalizzare, sminuire ogni argomento del movimento preso a bersaglio. La costruzione della notizia su questo movimento deve così ottenere un effetto banalizzazione come prevalente. Per cui ci si concentra sugli argomenti più piccoli e minuti (la diaria dei parlamentari, il viaggio in treno del capogruppo al senato) e non sulle battaglie politiche del M5S (la richiesta di ineleggibilità di Berlusconi, il reddito di cittadinanza). In questo modo lo stesso movimento si avvita, sui media ma anche sui social media, in una spirale di smentite e controsmentite rispetto a dettagli che finiscono per sortire un profondo effetto banalizzazione.

Se la questione della diaria ha una sovrarappresentazione rispetto a quella della richiesta di dimissioni di Berlusconi o all’incontro tra Grillo e le PMI il primato del banale prende piede. Questo anche se la riduzione dei “costi della politica” è un punto qualificante per il M5S. Ma, non a caso, i media fanno la battaglia solo sulla diaria del movimento 5 stelle. Facendola diventare oggetto di sondaggio, amplificando presso l’opinione pubblica i risultati del sondaggio su questo tema. Per far diventare un punto qualificante oggetto di banalizzazione. Sulla vicenda dello sparatore di Palazzo Chigi abbiamo inoltre visto un processo di convergenza tra rappresentazione del banale e del terrore, nei confronti di esponenti M5S rei di dichiarazioni del tutto innocue o elementari, che è un potente classico dell’intreccio tra media ed istituzioni di questo paese.

La banalizzazione causata dall’effetto flak è un fenomeno già conosciuto, in forme linguistiche e vesti tecnologiche diverse, negli anni e nei decenni passati che ritorna su bersagli magari percepiti come nuovi. Possiamo stare tranquilli che anche sulla questione dello ius soli, comunque la si veda, il mainstream rappresenterà la differenza tra 5 stelle e resto dello schieramento politico in termini di banalizzazione. La quale non rappresenta un destino di chi crea legame politico tramite il linguaggio dello spettacolo. Ma un processo politico fatto di continua interdizione da parte del mainstream che, con tattiche come l’effetto flak, tende a spingere i movimenti quanto più possibile verso uno stato di minorità politica, di povertà cognitiva. Basta conoscere il ruolo dei media nella diffusione delle innovazioni, già inquadrato negli anni ’40, la loro capacità di selezionarle sulla base degli interessi ritenuti forti per inquadrare politicamente il problema.

E qui, con tutte le rivalutazioni, riedizioni, riformulazioni, riscritture della costituzione, o nuove costituenti, che abbiamo di fronte dovrebbe far pensare il fatto che c’è un’assenza di attenzione su un potere. Il quarto che resta ancora presupposto e pensato come regolato dagli altri tre. Quando, già dagli studi degli anni ’30 di Paul Lazarsfeld su radio e processi di decisione politica, il quarto potere marca una notevole automomia storica rispetto ad una politica che si vuole sempre “oltre il ‘900” ed invece si comporta come un fenomeno socialmente minore. Con enormi negativi riflessi sui diritti concreti di tutti. Eliuh Katz sostiene da sempre che la televisione ha reso domestica la politica portando i suoi eventi principali dalla piazza alla casa.

Oggi possiamo affermare che la politica è addomesticata quando i suoi eventi sono sotto il controllo dei processi di banalizzazione di molteplici piattaforme tecnologiche. Vale oggi per il M5S, valeva ieri e varrà domani per ogni tipo di movimento. Finchè il problema non verrà inquadrato dal giusto punto di vista.

nique la police

da SenzaSoste

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.