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La paura di quelli in alto

Con tutto ciò non siamo alla vigilia di una nuova tangentopoli. In alto, non la vuole Napolitano, non la vuole nemmeno il partito di Repubblica che pure spera e tenta di convogliare il disagio e l’indignazione popolare verso un ricambio soft del cavaliere per “risanare” l’economia e “tranquillizare” i mercati (garantisce De Benedetti, finanziere doc!).
Ma in basso, e decisivo in una direzione potenzialmente opposta, la gente sente e sa che non c’è un partito con le “mani pulite” nè ha più quella fiducia nello stato che ancora in parte nutriva a inizi Novanta allorchè si sobbarcò i sacrifici illudendosi di “moralizzare” la cosa pubblica. Chi ci crede oggi? O comunque chi crede sia possibile con questo personale politico? Se in superficie veste le sembianze del giustizialismo (o dell’antipolitica, per qualcuno) in realtà l’indignazione è profondamente permeata dal senso di ineguaglianza e di iniquità economico-sociale per il quadro italiano attuale dentro i vortici della crisi globale, nonchè dalla percezione che non bisogna affidare a altri, tanto meno ai partiti, il proprio futuro. Questa percezione, peraltro, assai difficilmente può indirizzarsi verso una qualche riedizione dell’individualismo proprietario in stile berlusconiano visto lo scoppio clamoroso della relativa bolla di aspettative.

È dunque l’intero sistema dei partiti – strutturalmente e irreversibilmente orientato all’appropriazione e messa in vendita dei beni comuni, quand’anche in forme “legali” – che si avvia verso la sua crisi. Anche un’eventuale unità nazionale servirà semplicemente a rovesciare sui soliti noti i costi della crisi. È bene allora che la rabbia monti al di là delle forme e motivazioni immediate. Peggio sarebbero la passività o l’implosione o la guerra fra poveri. Che questa rabbia approfondisca le proprie ragioni e diventi mobilitazione senza perdersi o farsi distrarre verso direzioni inconcludenti, non è scontato. Ma nel caso, veramente la brezza di primavera si trasformerebbe in vento e tempesta…

 

redazione InfoAut

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