InfoAut
Immagine di copertina per il post

Net neutrality: che cos’è e perché è importante

||||

In questi giorni si sta parlando molto della fine della net neutrality. Un breve approfondimento per capire perché ci riguarda.

Che cos’è la Net neutrality?

E’ uno dei principi fondamentali su cui fino ad oggi si è basato il funzionamento di internet.

La definizione che a noi sembra più adeguata è quella che descrive il principio per cui una rete informativa pubblica deve garantire un trattamento uguale a ogni tipo di contenuto che viene veicolato attraverso internet, senza discriminare alcuni flussi di dati rispetto ad altri.

Nel pratico, le compagnie che forniscono servizi di telecomunicazione devono sottostare a questi tre principi:

– Non si possono discriminare contenuti di qualsiasi tipo, entro le norme di legge, bloccando siti, app, o trasmissioni. 

– Non si può rallentare la trasmissione dei pacchetti in base alla natura del loro contenuto, nei limiti di ciò che è considerato legale.

– Non si possono fornire delle linee di accesso più rapide a compagnie e consumatori che pagano dei servizi premium, a discapito di linee più lente per chi non li acquista.   

Cosa è successo?

Il 14 Dicembre 2017 la neutralità della rete è morta, almeno negli Stati Uniti. Con il voto di giovedi, infatti, la commissione direttiva della FCC (Federal Communications Commission) ha votato con una maggioranza di 3 a 2 per abolire le norme precedentemente sostenute dall’amministrazione Obama e dai grandi gruppi tecnologici della Silicon valley.

Ciononostante la questione non è ancora giunta al termine, infatti già pochi minuti dopo la decisione della commissione, diversi politici hanno annunciato che porteranno avanti un’azione legale appoggiata da più Stati per ritirare questa decisione. Inoltre gli attivisti a difesa della Net neutrality hanno messo in piedi proteste che, probabilmente, proseguiranno per molte settimane.

Per il momento a vincere è l’industria delle telecomunicazioni che sulla regolamentazione di internet (naturalmente a suo favore) è sempre stata in prima fila.

Quali saranno le conseguenze?.  

Per fare un esempio, le compagnie come Fastweb, Telecom, o Tim potrebbero offrire un contratto base che include navigazione di base ed e-mail, diciamo a 15 euro al mese, per poi inserire dei pacchetti a pagamento con servizi aggiuntivi. Cinque euro per lo streaming video (Youtube, Netflix), altri cinque per la musica in streaming e così via. 

Da oggi dunque gli Internet Service Provider (ISP) avranno piena libertà di gestire le proprie offerte proponendo pacchetti diversi che discriminano il tipo di dati trasferiti.

Il problema diventa ancora più contorto se si considera che spesso, in particolare in Italia, un ISP è anche un fornitore di contenuti. Ad esempio nel nostro paese TIM ha TIM Vision, Fastweb sponsorizza l’uso di Sky, Vodafone ha il suo servizio di film e serie TV. 

Immaginiamo un ipotetico futuro in cui Telecom si accorda con Google per far sì che l’accesso a Youtube sia superveloce, mentre l’accesso a Vimeo, concorrente di Youtube, sia rallentato. Oppure immaginiamo che Fastweb decida di rallentare la trasmissione dei contenuti di una compagnia “rivale”, ad esempio Netflix, ai suoi clienti, e che Netflix per continuare a fornire un servizio adeguato e non perdere i clienti che accedono ad internet attraverso Fastweb sia costretto a pagare una tariffa aggiuntiva per una maggior velocità di streaming. Secondo voi il prezzo dell’abbonamento a Netflix rimarrà lo stesso?

Immaginiamo i nostri provider (quelli che hanno deciso che devono fatturarci 13 mensilità annue) alla prese con questa “libertà”. Sicuramente la utilizzeranno per farsi concorrenza a tutto vantaggio dei consumatori, giusto? Come fanno sempre, no?

Senza contare i tanti siti senza padrini né pubblicità come il nostro. Saranno ancora accessibili? Se sì come?

Per il momento negli Stati Uniti le compagnie di telecomunicazione hanno assicurato ai consumatori che internet non cambierà da oggi a domani. Questo processo di cambiamento sarà lento e verrà portato avanti a piccoli passi.

Che cosa succede in Europa?

Nel 2016 l’Unione Europea ha pubblicato alcune linee guida per il rispetto e la tutela della Net Neutrality. I vari paesi membri vi hanno aderito più o meno esplicitamente, anche se negli ultimi anni diversi operatori hanno immesso sul mercato alcune offerte in chiaro contrasto con queste norme. Ad esempio l’opportunità di utilizzare alcune app senza consumare i vari GB di traffico inclusi nel proprio piano tariffario. È evidente come abbonamenti di questo tipo favoriscano la fruizione delle app incluse nell’offerta a discapito di quelle concorrenti.

La tolleranza verso queste situazioni da parte delle istituzioni e degli enti incaricati di sorvegliare il rispetto dei principi di neutralità ci danno la misura del rischio di un futuro adattamento a questa politica anche da parte dell’Unione Europea. 

Internet come l’abbiamo conosciuta fin ora presto potrebbe cambiare in una versione ancora più succube e influenzata dai meccanismi del capitalismo di quanto non sia già oggi.

La neutralità della rete, come il diritto ad accedervi, è un tema politico, è la premessa per una rete libera e fruibile a tutti, e per noi utenti è importante una battaglia in sua difesa, ma è altrettanto importante pensare a questo tema in maniera radicale. Sappiamo bene che oggi i flussi di informazioni sono già, spesso influenzati da governi e grandi corporation, ma Internet rimane – per ora – un luogo di dimensioni globali in cui abbiamo libero accesso alle idee e alle informazioni. Un luogo del pensiero, di contrapposizioni, contrasti, allineamenti e, a volte, anche di gattini. Un posto rivoluzionario nel suo continuo far convivere il bianco e il nero ad un click di distanza. Dentro questa enorme, “virtuale”, inconsueta libertà non è facile percepire quali sono i nostri diritti e dobbiamo stare attenti a quali scegliamo di difendere. 

Questa Internet non è la migliore possibile: è possibile immaginare e combattere per una versione realmente libera e decentralizzata, quindi meno ricattabile dai governi e delle grandi aziende del web?

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

NET NEUTRALITYwebwebcensure

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le capacità diagnostiche dell’IA ed il capitalismo dei big data

Il cammino dell’innovazione tecnologica è sempre più tumultuoso e rapido. Lo sviluppo in ambito di intelligenza artificiale è così veloce che nessun legislatore riesce a imbrigliarlo negli argini delle norme. Stai ancora ragionando sull’impatto di ChatGPT sulla società che è già pronto il successivo salto quantico tecnologico. da Malanova.info In un recente studio del 28 […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro digitale: intervista ad Antonio Casilli

Collegato con noi c’è Antonio Casilli, professore dell’Istituto Politecnico di Parigi e autore di diversi lavori, tra cui un libro pubblicato in Italia nel 2021, Schiavi del Click.  Fa parte del gruppo di ricerca DiPLab. Intervista realizzata durante la trasmissione Stakka Stakka su Radio Blackout Di seguito la puntata completa: Qui invece l’estratto audio dell’intervista: Allora Antonio, […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La sorveglianza di massa contro il terrorismo non serve. Il fallimento di Parigi

Sarebbe questo il motivo per cui l’attentato di Parigi, per quanto pianificato e coordinato, è rimasto invisibile, sfuggendo ai sofisticati e già accresciuti poteri di sorveglianza dell’intelligence francese: perché questa scuola di “manipolazioni” – le spie non fanno niente di male! – comporterebbe norme che ostacolano le indagini e favoriscono i terroristi, compagnie tecnologiche che […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Bologna – HyperLink 2.0 – 14/15/16 aprile 2015

HYPERLINK! VOL.2 Tre giorni in viaggio tra contro-comunicazione, analisi del battleground mediale, proiezioni, dibattiti e riappropriazione di saperi!   Seconda edizione di HyperLink, collaborazione tra C.U.A. ed Infoaut Bologna sul tema della rete e dei conflitti che si muovono al suo interno, ma non solo. Nei giorni della polemica sul tentativo istituzionale di permettere l’utilizzo […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Infoaut Summer Radio, in rotta di collisione verso un autunno di lotte!

Dopo una prima fase di sperimentazione collettiva di un palinsesto con il quale abbiamo cominciato a misurarci e capire le potenzialità annesse all’utilizzo della web-radio, per la seconda metà di Luglio e la mesata di Agosto come Redazione abbiamo convenuto di snellire progressivamente la programmazione ed approciarci durante questo periodo a nuove sperimentazioni per rilanciar-ci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se l’Espresso parla di “operai del web”

Significativo l’utilizzo del termine «Operai 2.0»: parlare di nuova operaietà significa riconoscere che il capitale struttura per i propri fini la cooperazione sociale combinata con i mezzi e che la macchinizzazione crescente di capacità umane, anche complesse, è oramai un dato di fatto grazie allo sviluppo di algoritmi e interfacce informatiche. L’inchiesta si concentra sulla […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Approvata la ‘legge censura’ del web. Scontri e arresti a Istanbul

Moltissime persone si sono quindi radunate nei pressi di piazza Taksim, dopo un appello diffuso per lo più attraverso i social media. Una piazza Taksim che è tornata a riempirsi mentre lo spettro del passato ha evidentemente intimorito l’apparato statale di questura e affini, che ha per contro inviato un ingente schieramento di polizia che […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per le multinazionali è arrivato Babbo Natale

Le nazioni coinvolte sono la prima e la terza economia del globo, Stati Uniti e Giappone, cui si aggiungono Canada, Messico, Australia, Malaysia, Cile, Singapore, Perù, Vietnam, Nuova Zelanda e Brunei. In pratica circa il quaranta per cento del prodotto interno lordo mondiale. Il testo del trattato rivela che i Paesi coinvolti nella trattativa sono […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

The decline of the White House’s smart /soft power: when the liberal ideology of the web collapses

Talk by media activist Infofreeflow focus group at Counterpower In The Crisis, national meeting of Italian autonomous collectives, activists and social centres in Bologna last October 13-14th   We devised this presentation in an effort to share as widely as possibile a series of political and cultural indications stemming from from the last two years […]